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Napoli, il pianto disperato di una donna: “Io, vedova e con 2 figli, non posso più lavorare”

Pubblicato il 27/10/2020 13:58

Lacrime, rabbia, dolore. C’è tutto questo nelle immagini della folla scesa in strada a Napoli per protestare contro le restrizioni introdotte dall’ultimo Dpcm varato dal governo, che rischia di mettere in ginocchio settori, soprattutto quello della ristorazione, già provati da mesi di lockdown e difficoltà economiche. Tante storie tutte insieme, una al fianco dell’altra, radunate a piazza del Plebiscito per dire “basta” di fronte a quella che in tanti stanno vivendo come una vera e propria ingiustizia, in un momento già estremamente delicato.

Napoli, il pianto disperato di una donna: "Io, vedova e con 2 figli, non posso più lavorare"

A fare il giro dei social in queste ore è stata in particolare una sequenza, quella che ha ripreso la disperazione di una donna in lacrime, disperata. “Sono stata licenziata” urla la signora, spiegando poi ai giornalisti accorsi attorno a lei per raccogliere la sua testimonianza di essere “vedova e con due figlia a carico. Lavoravo in un ristorante, ma ora non ho più un’occupazione”.

Napoli, il pianto disperato di una donna: "Io, vedova e con 2 figli, non posso più lavorare"

La signora ha spiegato di aver perso il lavoro a causa della crisi economica e ha paura, di fronte all’ennesima stretta voluta dall’esecutivo, di non vedere più la luce alla fine del tunnel. “Ho lavorato in cucina per 13 anni, adesso non so più cosa fare”. Anche perché, nel frattempo, gli aiuti tardano ad arrivare: “La cassa integrazione quando me la danno?” la si sente urlare nel video, uno spaccato terribile di quanto sta accadendo in queste ore in tutta Italia, dove le famiglie protestano spaventate all’idea di non farcela più.

Napoli, il pianto disperato di una donna: "Io, vedova e con 2 figli, non posso più lavorare"
https://video.repubblica.it/edizione/napoli/coronavirus-la-disperazione-in-piazza-licenziata-da-un-ristoratore-sono-vedova-con-due-figli/369872/370455?fbclid=IwAR2iPfMWapc5DIsTUSqgTTXXJNuJT_YHUBFwT_OwJ2cpb7or0ikUspMS9BU&ref=fbpv&fbclid=IwAR04pHdKFhIDyEERh_rMaR9YkyxnaReAd9r8r4fuH-4PL7EFT1-ncf8ZILY

Dal Piemonte alla Lombardia passando per la Toscana e fino alla Campania, in ogni Regione in queste ore l’asticella della tensione è salita a causa delle proteste della popolazione. I rappresentanti delle categorie colpite dal Dpcm chiedono aiuti subito, già a partire dai prossimi giorni. Altrimenti, in molti rischiano di chiudere per non riaprire mai più. Un settore fondamentale del nostro Paese, per il quale il conto è già salatissimo: la filiera dell’agroalimentare, stando alle previsioni, rischia di veder andare in fumo 3,6 miliardi di euro.

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