C’è davvero un aumento nel numero delle morti in eccesso nelle fasce più giovani della popolazione? E se sì, cosa ci dicono davvero i numeri? Una domanda che in questi mesi si stanno facendo tanti esperti, di fronte a statistiche che sollevano diversi, inquietanti interrogativi. E alla quale ha cercato di dare una risposta la testata Scenari Economici, che ha riportato i dati ufficiali forniti dal network europeo di sorveglianza Euromomo, che pubblica un bollettino settimanale sulla sorveglianza della mortalità. L’esito non è stato dei più rassicuranti.
Come evidente nelle tabelle riportate qui sotto, l’eccesso di mortalità sembra infatti colpire le classi demografiche più giovani. Un fenomeno non solo italiano, ma registrato in tutta Europa. Entrando nel dettaglio, nella classe da zero a quattordici la mortalità è superiore alla media, come lo fu nel 2020, al contrario di quanto accadde nel 2021. Però il 2021, soprattutto gennaio e febbraio, non furono quelli tremendi della variante delta senza vaccinazione?”.
L’andamento è ancora più significativo per le persone tra i 15 e i 44 anni, dove la mortalità risulta superiore sia al 2020 che al 2021: “Eppure i maggiorenni sono, in massima parte, vaccinati”. Salendo fino alle fasce di popolazione più anziana, invece, la mortalità in eccesso appare superiore al dato base, leggermente superiore al 2020, ma solidamente inferiore al 2021.
Chiaro, dunque, che la mortalità in eccesso sia in aumento. Per capirne le cause, “bisognerebbe fare un’indagine più approfondita, anche alla luce di Omicron e della campagna vaccinale”. Le cause, potenzialmente, sono tante. L’inefficacia dei vaccini in alcune fasce d’età, gli effetti avversi legati alla somministrazione, la scarsa attenzione alla prevenzione di patologie gravi in epoca Covid e via dicendo. La sensazione, però, è che in molti preferiscano abbassare la testa e fingere di non vedere.
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