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Mori: “Ho ottenuto una prima medaglia, un esposto per aver denunciato i ricatti di Draghi”

Pubblicato il 09/02/2022 18:01

Un’iniziativa di grande successo, quella intrapresa dall’avvocato Marco Mori, che insieme al partito ItalExit fondato dal senatore Gianluigi Paragone ha presentato una denuncia penale nei confronti di chi gestisce il Paese dalla Presidenza del Consiglio, ovvero Mario Draghi, e i provvedimenti adottati negli ultimi mesi. Quelli, per inciso, che negano a chi non si vaccina la possibilità di vivere una vita normale e addirittura di sopravvivere, vista l’impossibilità di lavorare. E che ha attirato contro Mori le ire di qualche collega, come raccontato dal diretto interessato.


In un video sul proprio canale YouTube, Mori ha infatti raccontato di aver ricevuto “una bella notizia, un esposto che è stato presentato contro di me da un professore universitario di cui non dirò il nome, probabilmente soltanto la prima di tante medaglie che mi aspetto di ricevere”. Nel documento, il docente ha accusato Mori contestando le modalità adottate per l’iniziativa contro Draghi ed espresso “perplessità su commenti rinvenuti via Facebook in cui si denigrano le istituzioni organo della Repubblica”.

Mori ha spiegato con molta tranquillità di non avercela affatto con le istituzioni, ma soltanto con chi attualmente ricopre determinate cariche. Ricordando, tra l’altro, che “la miglior definizione di Draghi arriva da un ex presidente della Repubblica”, quel Francesco Cossiga che aveva definito l’attuale premier “vile affarista” e “liquidatore dell’industria italiana” con riferimento alla stagione di svendita del nostro Paese inaugurata dal panfilo Britannia.

“Secondo il professore avrei invitato i cittadini ad agire con metodi lesivi della professione forense – ha concluso Mori – Io credo invece che ad aver sbagliato professione siano quei giuristi che, indipendentemente da come la si possa pensare sul Covid, restano in silenzio o peggio ancora si mostrano concordi con le sanzioni contro i non vaccinati. Sanzioni che mettono a rischio la stessa sopravvivenza dei cittadini e chi fa diritto non può che trovarsi d’accordo con questa affermazione”.

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