x

x

Vai al contenuto

Mattarella allontana il secondo mandato. Parole inequivocabili e il PD ora è nei guai

Pubblicato il 12/11/2021 08:10

Più chiaro di così non poteva dirlo. Sergio Mattarella si chiama fuori dalla prossima elezione per il suo successore al Quirinale e lo precisa per l’ennesima volta. Nelle ultime 24 ore ha firmato il contratto per la nuova casa e, soprattutto, ha mandato un messaggio politico che non lascia spazio a interpretazioni. Mattarella ha infatti citato l’ex presidente Giovanni Leone, che in un messaggio sulle riforme istituzionali inviato al Parlamento il 15 ottobre 1975 chiese di introdurre “la non rieleggibilità del presidente della Repubblica con la conseguente eliminazione del semestre bianco”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sergio Mattarella lo ha ricordato in un incontro al Quirinale in occasione dei 20 anni della morte di Giovanni Leone, al Colle tra il 1971 e il 1978. Non è la prima volta che il Presidente rievochi un suo predecessore contrario alla rieleggibilità, lo aveva già fatto a inizio anno, commemorando Antonio Segni, sottolineando la contrarietà alla rieleggibilità di un Capo dello Stato. Un’uscita che fece rumore che fu letta subito come un’indisponibilità. Ora Mattarella ribadisce il concetto. Il suo settennato scadrà il prossimo 3 febbraio. La palla ora passa ai partiti. (Continua a leggere dopo la foto)

In questa prospettiva c’è chi ritiene Mario Draghi la figura adatta per assicurare un settennato nel segno dell’europeismo più convinto. Ma in realtà la nebbia – è il convincimento comune tra ‘poenes’ e ‘big’ – diventa ogni giorno più fitta. Perché il fronte ‘pro Draghi’ al Colle nelle ultime settimane si è assottigliato sempre di più, sulla spinta della maggioranza di deputati e senatori che teme le urne. Chi la spunterà? (Continua a leggere dopo la foto)

Mattarella, sempre parlando di Leone, ha ricordato il caso Lockheed, “venne fatto in maniera ignobile il nome di Giovanni Leone, pur sapendo come fosse del tutto estraneo alla vicenda. Difficile trovare una campagna giornalistica scandalistica e invereconda come quella diretta contro il Presidente Leone, secondo un modello altre volte registrato”.

Ti potrebbe interessare anche: In bilico l’obbligo di Green pass per il Parlamento: il ricorso di Paragone alla Corte Costituzionale