Pubblicato il 06/03/2024 18:45 - Aggiornato il 06/03/2024 18:56
Come se non bastassero l’Ucraina e Gaza, un nuovo, pericoloso fronte che minaccia la pace mondiale si sta aprendo vicino a Taiwan. Si sa che la piccola Repubblica è al centro di uno scontro fra Usa e Cina. E c’è il timore che Pechino, che vorrebbe riannettere l’isola fra i suoi pieni possedimenti, sferri un attacco militare. In mezzo a tutto questo, ci sono le tensioni fra Cina e Filippine sulla sovranità delle acque contese. E ora, Usa e Filippine hanno annunciato l’inizio di un ciclo di operazioni militari vicino a Taiwan e al Mar Cinese. Operazioni alle quali parteciperanno anche forze armate Australiane e della Marina Francese. Il tutto somiglia a una prova generale del fronte alleato in caso di azioni di forza da parte cinese. (continua dopo la foto) Ieri, nel frattempo, la Guardia Costiera di Manila ha denunciato l’attacco a una propria nave, seguito alla collisione con un’imbarcazione della guardia costiera cinese nel Mar della Cina meridionale. Lo scontro è avvenuto durante un’operazione di approvvigionamento militare. Il portavoce della Guardia Costiera filippina, Commodoro Jay Tarrela, ha riferito che la nave del suo Paese è stata danneggiata da due imbarcazioni della Guardia Costiera di Pechino. L’attacco, avvenuto con cannoni ad acqua, ha mandato in frantumi i vetri di plancia della nave di Manila. Per capire meglio la gravità della situazione, occorre focalizzare cosa c’è veramente in gioco dietro al possesso dell’isola di Taiwan. Ed è una questione legata, oltre che alla supremazia nella zona, ai microchip e alla tenuta economica mondiale. (continua dopo il video) <<
>> Non a caso, una delle prime sanzioni comminate alla Russia da parte Occidentale è stata proprio il blocco delle esportazioni di microchip sofisticati. Mosca ha aggirato il problema perché le aziende americane hanno continuato a esportare i loro prodotti in Cina, ed è da lì che i microprocessori sono arrivati e arrivano in Russia. La fondamentale importanza di Taiwan è data dalla presenza della fabbrica di microchip più sofisticati del globo. Si tratta di tecnologie indispensabili per gli americani e per il mondo. Se la Cina attaccasse Taiwan e riuscisse a conquistarla, l’intera economia mondiale cadrebbe in una crisi con pochi precedenti. Ed è per questo che fra tutti i possibili fronti di guerra, già aperti o potenziali, l’isola bramata dai cinesi rappresenta forse lo snodo più importante. E anche il più preoccupante dal punto di vista occidentale. potrebbe interessarti anche https://www.ilparagone.it/attualita/venti-di-guerra-ex-capo-della-cia-al-corriere-la-russia-non-si-fermera-e-se-viene-eletto-trump/
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