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Malori improvvisi, decessi, suicidi: è allarme fra le Forze dell’Ordine. L’OSA chiede risposte

Pubblicato il 18/11/2023 16:56

Malori improvvisi, decessi e suicidi: i conti non tornano neanche fra le Forze dell’Ordine. Per questo il sindacato OSA (Organizzazione Sindacale Autonoma) ha comunicato l’avvio di un’iniziativa deputata a vederci chiaro. “Visto l’aumento esponenziale dei fenomeni suicidi e decessi per malore improvviso determinatesi fra gli operatori della Polizia di Stato”, si legge nel comunicato, “ha avviato uno specifico studio al fine di identificarne le eventuali origini”. Origini che potrebbero essere correlate, secondo il sindacato, a uno stress di lavoro o ad altre cause da determinare. (continua dopo la foto)

Lo studio preannunciato dall’Osa si rende necessario a causa “di un vero e proprio allarme” all’interno delle Forze dell’Ordine. I numeri indicano un aumento di casi che sarebbero tanti, troppi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per questo il sindacato autonomo chiede di ricevere i dati esatti del numero di appartenenti alla Polizia di Stato che sono venuti a mancare “prima di essere collocati in quiescenza per sopraggiunti limiti di età”. A partire dal 1 gennaio 2013 fino al 17 novembre 2023, suddivisi per anno. Le informazioni richieste riguardano gli eventi luttuosi avvenuti in servizio. I suicidi, le morti per malattia, i decessi per cause naturali e quelli per altre cause. Inoltre il sindacato chiede che i dati siano suddivisi per fasce d’età (18-35, 36-45 e 46-60 anni). (continua dopo la foto)

“Si precisa che la seguente richiesta di dati statistici”, conclude il comunicato, “è finalizzata a conoscere i meri dati numerici per le annualità richieste, al fine di provvedere a un accurato studio di settore”. Restiamo dunque in attesa di verificare innanzitutto la risposta degli uffici preposti. Poi, una volta in possesso dei dati, l’Osa potrà elaborarli per un doveroso approfondimento. Perché il tema dei malori improvvisi e dell’aumento di decessi è sempre attuale e coinvolge, purtroppo, ampi settori della società. Compresi gli appartenenti ai corpi che garantiscono la nostra sicurezza.