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M5S, gli ex ministri frignano per i privilegi perduti: ora chiedono uffici personali e staff

Pubblicato il 20/03/2021 10:07

La scatoletta di tonno è un lontano ricordo, così come la lotta alla casta, ai privilegi e a tante altre cose che il M5S, di anno in anno, ha buttato in soffitta. E così ora anche il ritorno alla vita di semplici parlamentari dopo i prestigiosi incarichi da ministri o sottosegretari è un trauma per qualcuno. Da ministri avevano staff, auto blu, agenda fittissima di appuntamenti, telefoni bollenti, briefing, stanze spaziose in residenze storiche, uffici personali. E ora? Nulla di tutto questo, si torna alla vita di prima, con molta fatica. Così tanta fatica che spesso scappa un segnale di insofferenza. E il capitolo stanze personali pare essere proprio il più doloroso, la goccia che fa traboccare il vaso. A raccontare questi umori e questi retroscena di Palazzo è Pasquale Napolitano su Il Giornale. Cosa emerge? (Continua dopo la foto)

“Gli ex ministri M5S, rientrati a Montecitorio (o Palazzo Madama) da deputati (o senatori), non hanno diritto a un ufficio singolo, personale. Alla Camera, i deputati di un gruppo condividono con i colleghi personale e uffici nel palazzo di Vicolo Valdina, a pochi passi da Montecitorio. Solo i capigruppo, presidenti di commissione e componenti dell’ufficio di presidenza (Camera o Senato) hanno diritto a un trattamento di privilegio: uffici personali, staff e fondi. Gli altri deputati, come Bonafede, Spadafora, Azzolina, devono condividere le stanze con i colleghi. Un bel guaio: il M5s ha 165 parlamentari. Ipotecare una stanza per un incontro riservato è come vincere un terno al lotto. Un problema grosso per gli ex ministri che negli ultimi tre anni hanno frequentato i piani alti della politica italiana”. (Continua dopo la foto)

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Gli ex ministri del M5s, rientrati oggi a Montecitorio nella veste di deputati semplici, sono tre: Vincenzo Spadafora, ex ministro dello Sport, Lucia Azzolina, ex ministro della Pubblica Istruzione, e Alfonso Bonafede, ex ministro della Giustizia. Al Senato fa il proprio viaggio di ritorno l’ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Stop anche ad auto dello Stato. “Gli ex ministri non si rassegnano. Non vogliono stare sullo stesso piano dei parlamentari. Spadafora, Azzolina, Bonafede stanno tempestando di richieste il capogruppo alla Camera Davide Crippa per chiedere di riassegnare le stanze del gruppo grillino. Tenendo in considerazione un principio: il passato da ex ministro. Follia”. (Continua dopo la foto)

Il capogruppo M5S sta provando a tirare fuori un paio di stanze per gli ex ministri, scatenando però la rivolta degli altri parlamentari. “Secondo capitolo, altro trauma: lo staff. Da ministri avevano addetti stampa personali (almeno due), segretaria personale e social media. Da parlamentare semplice, budget del gruppo permettendo, al massimo possono arruolare due assistenti. Altra delusione. Terzo capitolo: le auto blu. Da componenti del governo i grillini non hanno rinunciato alle auto ministeriali. Ora si viaggia in auto propria, in bici o in monopattino. Ma c’è un’eccezione: Alfonso Bonafede viaggia ancora con le auto di scorta. È giusto. È la legge che lo impone per gli ex Guardasigilli. Un modo per sentirsi ancora ministro”.

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