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Lotta al contante, il Governo insiste nella battaglia e prepara incentivi

Pubblicato il 25/07/2020 12:13

Continua la lotta al contante. Dopo l’abbassamento dal 1° luglio a 2.000 euro del limite ai pagamenti in cash, il Governo ha deciso di ricostituire il fondo per invogliare gli italiani ad abbanadonare la cartamoneta. 

Nel decreto anticrisi di maggio si era sfumato il fondo di 3 miliardi indirizzato alla lotta al contante, ma il governo, che ritiene che questa campagna sia la risposta giusta all’evasione fiscale, prevede con il decreto di metà agosto di mobilitare oltre un miliardo.

L’architettura pensata nella legge di bilancio 2020 poggiava su due pilastri: non solo obblighi e divieti da un lato, ma anche incentivi dall’altro. Per quanto riguarda i divieti e gli obblighi non è più possibile pagare in contanti sopra i 2.000 euro ed effettuare una serie di detrazioni fiscali per le spese fatte con strumenti non tracciabili. Tra le misure per incentivare invece era stato designato il meccanismo dei premi attraverso una lotteria degli scontrini. 

Il  binomio lotta all’evasione e battaglia al contante è uno di quei chiodi fissi su cui il governo continua a sbattere i piedi senza sentire ragioni. Persino l’Europa con un comunicato della Bce, lo scorso dicembre, aveva inviato una lettera al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e ai presidenti delle Camere esprimendo perplessità sulla scelta del governo di ridurre la soglia del contante. Spiegando che la lotta al cash non porta matematicamente al contrasto dell’evasione fiscale.

Ma si sa, Dio accieca coloro che vuole perdere.