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L’Italia scende in piazza. Dilaga la protesta contro Conte e i suoi ministri

Pubblicato il 27/10/2020 08:02 - Aggiornato il 27/10/2020 15:37

Da Nord a Sud, la rabbia che accomuna gli italiani che scendono nelle piazze a manifestare è la stessa. Le proteste con le restrizioni entrate in vigore con l’ultimo Dpcm incendiano gli animi di tutti: ristoratori, commercianti, allenatori sportivi, professionisti del mondo dell’intrattenimento, barman, cuochi, piccoli artigiani.. persone e cittadini di diverse categorie e settori che vengono schiacciati  economicamente dalle nuove restrizioni imposte dal governo. 

A Napoli, piazza Plebiscito ha accolto la manifestazoine di oltre un migliaio di partecipanti, diventata un sit in con comizio improvvisato sotto la sede della regione Campania. Sono intervenuti vari rappresentanti di diversi settori e caegorie colpiti dalle chiusure e dalle ultime restrizioni anti Covid. I cartelli recitano: ‘Ribellati al Dpcm’, ‘De Luca dimettiti’, ‘Sono un lavoratore a nero, esisto anche io’, ‘La salute è la prima cosa, ma senza soldi non si cantano messe’, ‘Tu ci chiudi tu ci paghi’, ‘Per gestire l’emergenza subito reddito per tutte/i’ e uno striscione a firma ‘Ristoratori esauriti’. Nella regione partenopea la manifestazione è stata pacifica, c’è stato anche un gesto distensivo di una manifestante che ha offerto un palloncino colorato a un poliziotto. L’agente lo ha preso e ha sorriso”, riferisce Adnkronos.

Napoli

Anche a Ferrara la folla, che ha visto radunarsi “centinaia di persone, forse migliaia”, riferisce gazzettadimantova.it, è scesa tra piazza della Cattedrale e piazza Trento e Trieste, contro il coprifuoco delle 18 per bar e ristoranti. Si è trattato di un’iniziativa nata spontanemanete tra i gestori dei locali dopo le ultime misure restrittive del Dpcm emanato dal Governo. Lo slogan più gettonato: “Aprite! Aprite!”. Non sono mancati i cori contro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A prendere parte all’evento anche il sindaco Ala Fabbri, «Questi provvedimenti colpiscono solamente le attività produttive, commerciali, imprenditoriali e i lavoratori dipendenti. Per contrastare un’emergenza non si può crearne un’altra. Così si creano solo divisioni», ha detto Fabbri. «È stato spiacevole sentire annunciare misure senza che sia stato spiegato nel dettaglio e provvedimenti alla mano, come e quante risorse siano previste per ristori e indennizzi. È stato anche spiacevole sentire dal governo che queste sono attività non essenziali. Ci sentiamo tutti parte lesa e intendo informare di questo anche il ministro ferrarese Franceschini», ha concluso il sindaco. 

Ferrara

Anche a Trieste il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia è sceso in piazza con gli imprenditori, Massimiliano Fedriga, il quale ha riferito: “Nulla di drammatico, ma è necessario tutelare le migliaia di persone che manifestano pacificamente per dar voce alle loro ragioni”. Fedriga ha concluso dicendo: ”La forza di queste manifestazioni è quella di essere rispettose delle regole, rispetto necessario per farsi ascoltare, per far ascoltare la voce di rischia di perdere il lavoro e la propria attività”. 

Trieste

Anche a Treviso scoppia la protesta contro le decisioni di Conte e del governo, la piazza “stracolma di gente”, racconta il Tempo, ha intonato l’inno di Mameli. Un momento toccante che è simbolo di un’ Italia ridotta allo stremo che non può più tollerare le misure prese.

Treviso

A Vicenza i cori che hanno invaso le piazze erano: “Vogliamo lavorare, non vogliamo il bonus”, “Riprendiamoci la nostra libertà”. Sono state “centinaia le persone scese in piazza dei Signori, contro il Dpcm. “Presenti anche le forze dell’ordine, tutto si è svolto regolarmente”, riferisce ecovicentino.it

Vicenza