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Congelamento delle multe agli over 50, lettera aperta a Giorgia Meloni e al governo

Pubblicato il 09/01/2023 22:58 - Aggiornato il 10/01/2023 01:11

llustre Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni e gentili membri del Governo, che fin dall’inizio vi siete proposti di segnare una discontinuità con i vostri colleghi predecessori: in materia di obbligo vaccinale per gli ultra cinquantenni avete congedato una norma tanto attesa quanto equivoca e, purtroppo, formulata con modalità sostanzialmente non difformi da quelle tristemente in uso nei precedenti governi Conte e Draghi.
Tale norma sta costringendo un gran numero di cittadini che si sono riconosciuti nella fattispecie a consultare gli avvocati, i quali a loro volta si sono trovati in difficoltà nel tentativo di contemperare le due disposizioni succedutesi nel tempo secondo i criteri di una elementare esegesi logico giuridica.
Infatti, sulla base della interpretazione letterale di cui alle preleggi del nostro ordinamento, emerge come la proroga al 30.06.2023 riguardi esclusivamente i commi 3, 4 e 6 dell’articolo 4 sexies del decreto legge 44/2021 convertito in legge 76/2021. Da ciò deriva che la sospensione non può che applicarsi esclusivamente all’attività amministrativa di formazione, irrogazione e notifica della sanzione, restando invece impregiudicato il comma 7 dell’articolo 4 sexies sopraccitato. Conseguentemente, chi ha già ricevuta la sanzione non beneficia di alcuna sospensione e si trova costretto o ad impugnare il provvedimento, oppure a sottostare all’ennesimo ricatto pagando un ingiusto e non motivato balzello. (Continua dopo la foto)


In tal modo si genera una evidente disparità di trattamento tra cittadini che si trovano nelle stesse identiche condizioni fattuali, e ciò in violazione dell’articolo 3 della Costituzione. Tale disparità si fonda peraltro su circostanze del tutto casuali, ovvero sul fatto che il procedimento sia iniziato e arrivato a destinazione prima o dopo l’entrata in vigore della nuova norma.
L’Associazione ContiamoCi! e il sindacato Di.Co.Si. ContiamoCi! ritengono questa  situazione inaccettabile e profondamente ingiusta. Impostare l’attività legislativa, per sua natura generale ed astratta, in modo gratuitamente discriminatorio fa torto all’intera collettività, crea ulteriori disagi e rischia di intasare l’amministrazione della giustizia, che di sicuro non ne ha bisogno.
Far tesoro degli errori del passato  dovrebbe significare anche sforzarsi di ripristinare una degna qualità della produzione normativa. Rimaniamo dunque in attesa di un Vostro pronto intervento in merito, certi che non vogliate avallare una sostanziale ingiustizia.

Con distinti saluti Associazione ContiamoCi!
Sindacato Di.Co.Si. ContiamoCi!