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Le “mascherina mutanda”, ecco perchè gli studenti non le vogliono. L’affondo del Corriere della Sera che copia il senatore Paragone

Pubblicato il 29/01/2021 10:31 - Aggiornato il 29/01/2021 10:49

Al limite della vergogna… Perchè stiamo buttando soldi? È questa la domanda che si pone un docente in un post diventato virale su Facebook ed è proprio questo il punto. Il post risale a novembre, ma le condivisioni e i commenti dei genitori esasperati continuano a tenerlo in circolo.

Il senatore Gianluigi Paragone le aveva portate in aula mesi fa, per sostenere un’interrogazione parlamentare: “Buone per spolverare, sembrano pezzi di giarrettiere. Se non le utilizzi come mascherina le puoi utilizzare come mutande”, aveva spiegato il senatore che riportava la testimonianza degli infiniti appelli di lamentela che aveva ricevuto da genitori contrari al loro utilizzo.

Sono le più distribuite dalla struttura del commissario Domenico Arcuri ma anche le più detestate e il maestro Alex Corlazzoli nel suo post su Facebook spiega il perchè: Perché son strette. Perché non riescono a respirare. Perché chi ha «i capelli lunghi» non riesce a indossarle, perché «puzzano». Eppure ogni giorno vengono forniti circa 10 milioni di mascherine, eppure «ogni giorno migliaia (non so quanti perché l’ufficio di Arcuri non mi ha dato il dato) di euro vengono buttati», denuncia il docente.

Le mascherine mutanda sono inutilizzabili, rimangono a pacchi nelle case dei genitori che finiscono per comprarne altre ai propri figli. “I genitori che possono permetterselo le comprano e i bambini sono a posto! Ma possibile che nessuno va oltre il suo naso chiedendosi: perché stiamo buttando soldi?”

Ma se queste mascherine sono tanto odiate dai bambini e se sono respinte dai genitori, perchè vengono distribuite? Perchè hanno consentito la produzione di tale obbrobrio? E soprattutto perchè dai piani alti ancora non hanno fatto nulla?

E allora a questo punto la risposta è semplice e servita su un vassoio d’argento.
Queste mascherine, che altro non sono che panni per passare la cera sui mobili, sono targate con la sigla del Consiglio dei ministri. Sono un simbolo di quanto e di come il governo si sia attivato per rispondere alle esigenze dell’emergenza. Il simbolo della capacità di sbagliare tutto, perfino la fornitura di semplici dispositivi di protezioni, a spese dei cittadini.