in ,

L’ex Merloni licenzia e dà il via all’autunno caldo: a rischio 2 milioni di posti di lavoro

Pubblicato il 24/08/2020 16:04

Dire autunno caldo è un eufemismo. Sul fronte del lavoro la situazione si sta facendo letteralmente bollente. Ad aprire le danze, si fa per dire, è la ex Merloni, oggi Indelfab che a Fabriano, il 19 agosto, ha avviato la procedura di mobilità per i suoi 584 dipendenti. A stretto giro è previsto un primo incontro con l’azienda per capire se ci sono margini per il ritiro dei licenziamenti. Domani, inoltre, c’è in agenda anche la riunione tra i commissari che stanno gestendo la liquidazione di Air Italy e i sindacati. L’azienda ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di tornare indietro: chiuderà tutto e licenzierà l’intero personale. Si tratta di 1453 lavoratori. c

Questi sono solo due esempi, i primi in ordine cronologico in vista dell’autunno. Ma i licenziamenti sono pronti a esplodere, con un’impennata fino al 13% del tasso di disoccupazione. Come spiega Marco Patucchi, riprendendo la nota di Bankialia, su Affari&Finanza, “sviluppi più negativi rispetto a quelli delineati nello scenario di base potrebbero manifestarsi a seguito di un protrarsi dell’epidemia e della necessità di contrastare nuovi focolai, con ripercussioni sulla fiducia e sulle decisioni di spesa delle famiglie e di investimento delle imprese, di cali più consistenti nel commercio mondiale e strozzature alle catene globali del valore, di un forte deterioramento delle condizioni finanziarie”.

L’ufficio studi di Via Nazionale fissa per quest’anno un calo del 15% delle ore lavorate, con un rimbalzo del +4,1% l’anno successivo e un +1,8% nel 2022; il numero degli occupati è previsto in calo del 5,2% a fine 2020 e in crescita dell’1,6% e dello 0,7% rispettivamente nei prossimi due anni; tasso di disoccupazione in aumento dall’ll,9% stimato per quest’anno, al 12,9% del 2021 e al 13,1% del 2022. Numeri che parlano da soli e che danno la cifra della crisi che attraverserà il mercato del lavoro nei prossimi mesi. E il governo che fa? Come si sta preparando a questo? Come tutelerà gli italiani?

Le unità lavorative annue quest’anno si ridurranno del 9,3%, vale a dire oltre 2,2 milioni di posti di lavoro in meno, per poi crescere del 4,1% il prossimo anno, una dinamica in linea con il picco del Pil previsto a -8,3% quest’anno e in parziale ripresa (+4,6%) nel 2021. L’Istat, inoltre, stima una “caduta del monte retributivo” con i salari lordi in calo rispettivamente dello 0,7 e dello 0,4% nel 2020 e l’anno prossimo. C’è bisogno di lavoro, e di risposte da parte di chi è al comando del Paese.

Ti potrebbe interessare anche: Ma quale ripartenza! Il governo continua ad alimentare la burocrazia per non fare nulla

Ristoratore di Firenze si suicida, era”in ansia per il mutuo del locale”

La festa dell’Unità diventa la festa dell’inciucio: Pd e M5S insieme a Modena (senza Renzi)