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La siccità c’è, ma c’è anche il genio italiano. Ecco come l’abbiamo sconfitta nel deserto in Dubai e Usa

Pubblicato il 06/07/2022 13:38

Un progetto dal nome “Acqua per la vita” e dall’obiettivo semplice: desalinizzatori per produrre acqua potabile dall’acqua del mare. “Ora è il momento di agire, va fatto qualcosa subito”. Nel bel mezzo dell’emergenza idrica, è Pietro Salini, amministatore delegato di Webuild, a proporre una soluzione che “risolverebbe il problema in brevissimo tempo e una spesa piuttosto ridotta, 2-3 miliardi di euro: creare impianti di desalinizzazione nelle zone dove c’è carenza di acqua e in due anni risolviamo alla radice il problema”.

Come spiegato da Claudia Voltattorni sulle pagine del Corriere della Sera, il progetto sarà presentato prossimamente a governo e istituzioni. Tra i leader mondiali delle infrastrutture nel settore acqua, il gruppo Webuild da anni porta l’acqua dove non c’è e costruisce desalinizzatori attraverso Fisia Italimpianti Spa che tratta le acque per la dissalazione producendo 6 milioni di metri cubi al giorno di acqua trattata per 20 milioni di persone.

Webuild nel 2016 ha realizzato un impianto in Nevada per la città di Las Vegas con un tunnel idraulico che trasporta le acque del Lake Mead. E poi ci sono Dubai e Abu Dhabi, dove gli impianti di dissalazione di Fisia assicurano la fornitura e produzione di acqua a milioni di persone. “Abbiamo il know how e ci mettiamo a servizio del Paese per risolvere una volta per tutte la carenza idrica in Italia, che è un fenomeno storico e non solo momentaneo legato al cambiamento climatico, noi cerchiamo di fare il nostro ruolo, ma bisogna intervenire subito, approfittando anche delle risorse del Pnrr”.

Secondo l’ad il progetto “potrebbe coinvolgere anche Cassa Depositi e Prestiti e le piccole imprese sul territorio con ricadute importanti per l’occupazione, per 16-20 dissalatori si arriverebbero ad impiegare fino a 10mila persone, sarebbe un progetto completamente made in Italy”. In Italia i dissalatori vengono utilizzati soprattutto in piccoli contesti e nelle isole. Ma, secondo Salini, produciamo solo il 4% di acqua dissalata, contro il 56% ad esempio della Spagna, Paese a noi molto affine.

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