di Gianluigi Paragone.
Cosa accade nel centrodestra non è un problema di leader o di leadership. Cosa accade nel centrodestra è un tema di una comunità che sta prendendo strade diverse alla luce di scelte che molti attori protagonisti di quel campo hanno preso negli ultimi mesi: scelte caratterizzate dalla rinuncia di quella idea che si chiama Patria.
Non c’è Patria in un governo ammucchiata dove la melassa si addensa ogni nuovo consiglio dei ministri. Non c’è Patria quando il Green Pass o il Super Green Pass diventano condizione necessaria e sufficiente per essere degli umiliati di Stato: provate a pensare alle volte in cui avete DOVUTO esibire questo lasciapassare scritto con un inchiostro che pare recuperato dagli scaffali sovietici o nazisti, per lavorare o per fare qualcosa.
Non c’è Patria quando i cittadini diventano clienti, profili, consumatori e malati senza esserlo (pensate alla moltitudine di gente positiva, asintomatica, bloccata in casa per burocrazia) a vantaggio di multinazionali o di ministri allevati nella finanza. Ci torneremo a breve.
Sabato in piazza La Malfa eravamo in tanti, persino oltre le nostre aspettative, tanto che hanno dovuto chiudere le strade di accesso al Circo Massimo (un sincero ringraziamento alle forze dell’ordine tutte). Significa che c’è un popolo errante, arrabbiato contro quel pezzo di centrodestra cui aveva dato la propria fiducia nella speranza di non vedere più inciuci e mortificazioni. Quel popolo non accetta minimamente di vedere che leghisti e altri pezzi di centrismo un tempo nel perimetro del centrodestra diano fiducia al pessimo Speranza e al carrozzone di pseudo-esperti ormai interessati più a salvare la loro posizione che a riparare una emergenza che non c’è più da tempo. Ebbene Speranza e la Lamorgese, tanto per citarne due, sono due ministri di Salvini e di Berlusconi. Su questo non ci piove. Brunetta parla come uno del Pd. Si stanno sporcando della stessa pessima farina.
Il popolo che sta a destra o nel centrodestra dice “Basta” a questa umiliazione che ci stanno infliggendo. Dice “Basta” a sentirsi sempre un passo indietro rispetto a una cultura di potere incardinata nel Partito democratico. Il bis di Mattarella non era e non doveva essere nel novero di una legislatura sovranista e populista (termini che non mi fanno imbarazzo alcuno); né tantomeno lo doveva essere Mario Draghi a Palazzo Chigi, un banchiere centrale con una visione finanziaria dell’economia e lo si vedrà presto con quel Pnrr che è altra droga nelle vene di una Italia ormai in svendita per colpa dei Sinistri.
Sono decenni che quelli del Pd (ieri Ulivo, Ds, eccetera eccetera) impongono la sottrazione dello Stato e della Patria, a vantaggio di multinazionali e sistema di potere finanziario. Ma perché il rafforzamento dei Nuovi Padroni deve accadere coi voti di partiti mandati in parlamento con un mandato opposto? Perché?? E’ in questo tradimento verso la Patria, verso lo Stato sovrano, verso la Costituzione che c’è la crisi del centrodestra. Non è vero che la stagione del populismo è tramontata: nessun Popolo che sa di esserlo cederà un solo centimetro di libertà. Il sovranismo è l’unica diga contro i disegni perversi di un disegno distruttivo che è nei fatti.
Il Green Pass, i lockdown, i Pnrr, le consorterie con le élite non abiteranno mai sotto il tetto di una comunità che presto presenterà il conto a chi ha tradito. Con Draghi stateci voi, ma non nel nostro nome.