x

x

Vai al contenuto

L’influenza suina del ’76 e il vaccino ritirato dal mercato dopo aver causato troppe morti

Pubblicato il 29/07/2021 10:38

Historia magistra vitae. La storia insegna. Per questo oggi vogliamo raccontare di quando il vaccino dell’influenza suina del 1976 venne ritirato dal mercato dopo aver causato la morte di molti vaccinati. Perché la storia della vaccinazione forzata con una pandemia che poi sbanisce nel nulla ma lascia sul campo i morti vaccinati sembra ora ripetersi. Il ceppo influenzale della suina appariva molto simile a quello della spagnola del 1918: una coincidenza che finì per creare il panico soprattutto negli Stati Uniti. La domanda da porsi è infatti: dove e come si diffuse questo terribile virus? La risposta è semplicissima: come già fu per la Spagnola (i cui primi casi furono riscontrati a Fort Riley in Kansas), anche la febbre suina del ’76 nacque all’interno di una base dell’esercito americano nel New Jersey, Fort Dix. (Continua a leggere dopo la foto)

Come ricorda Francesco Colafemmina, “una recluta morì appena dopo aver avvertito i sintomi dell’influenza nel gennaio 1976, ed altre quattro furono colpite da questa intensa forma di influenza. La concomitanza di un’altra influenza stagionale che durò sino al marzo del ’76, indusse il Presidente Ford ad ordinare la vaccinazione di massa negli Stati Uniti. Il programma di immunizzazione cominciò il 1 ottobre 1976 e fino all’11 ottobre era stato vaccinato circa un terzo della popolazione (il 24%). Fu allora che tre anziani morirono a causa degli effetti collaterali del vaccino”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nonostante tutto, “solo il 16 dicembre la vaccinazione fu bloccata: il 33% della popolazione era stata vaccinata. Più di 500 furono i casi di sindromi di paralisi neuromuscolari, più di 25 i morti, quasi 4000 le richieste di danni avanzate alla Pubblica Amministrazione da privati cittadini che avevano subito il vaccino. E l’influenza scomparve nello stesso nulla dal quale era sopraggiunta. L’11 aprile 1979 la CBS nella sua famosissima trasmissione “60 Minutes” affrontò la questione della vaccinazione di massa e le sue conseguenze sulla salute pubblica. In effetti quell’episodio del 1976 si rivelò frutto di un allarmismo estremo, se non proprio di una strategia ben meditata”. Suona familiare, vero? (Continua a leggere dopo la foto)

Adesso aggiungiamo un altro dettaglio per far capire come la storia si ripete sempre per gli stessi motivi e con gli stessi metodi. Come nacque davvero questo virus? Scriveva sempre Colafemmina nel 2009: “Nella zona di San Diego c’è il U.S. Naval Health Research Center (NHRC) che collabora assieme al Trudeau Institute alla ricerca di un vaccino contro una probabile pandemia da aviaria. Il sospetto è che questo virus venne fabbricato in laboratorio e diffuso quale sedativo della crisi economica, un sedativo utile a decimare un po’ di popolazione umana ed a riassestare il sistema internazionale scricchiolante. Forse viene considerata una soluzione meno distruttiva di una guerra. O si tratta semplicemente di un mezzo per arricchire talune elites (leggi case farmaceutiche), impaurire le masse ed accrescere il controllo su di esse”.

Ti potrebbe interessare anche: Cacciari contro il governo su vaccini e Green Pass: “Come nei regimi distopici”