L’inflazione schizza alle stelle e per gli italiani inizia il massacro. Non basta quello sociale e psicologico dettato dalle scelte antiscientifiche e antidemocratiche del governo nella gestione della pandemia, ora arriva l’ennesimo salasso economico per via dell’incapacità della banda di Draghi. II caro energia presenta il conto ed è una vera mazzata. Come scrive La Stampa, “a gennaio l’indice dei prezzi è infatti salito dell’1,60% rispetto a gennaio e del 4,8% rispetto al 2021 (contro il 3,9% di dicembre). Per l’Italia si tratta dell’incremento più forte mai registrato dal 1996 ad oggi, frutto di un’impennata annua dei prezzi dell’energia mai registrata prima (+38,6%), rileva l’Istat, che ieri ha anche aggiornato il paniere dei prodotti e dei servizi che vengono monitorati adeguandolo ai tempi del Covid”.
La stangata ovviamente sarà tutta sulle famiglie. “È un massacro per le tasche degli italiani”, denuncia il Codacons. Per l’Unc è “un gennaio disastroso, una vera Caporetto per le famiglie”, visto che per una coppia con due figli – scrive La Stampa – l’aumento medio del costo della vita su base annua “sarà pari a 1.715 euro (840 euro in più per abitazione, acqua e luce e 416 per i trasporti). Mentre per gli alimenti, secondo le stime di Assoutenti, si parla di 285 euro di costi in più da sostenere in un anno solo”. “Se si dovesse consolidare un trend dei prezzi al consumo di questa ampiezza da un punto di vista della crescita, saremmo di fronte a un elemento non più sano, ma patologico che produrrebbe conseguenze negative da vari punti di vista sull’economia” avvertono gli analisti dell’Istat. (Continua a leggere dopo la foto)
La ripresa annunciata da Draghi sarebbe dunque questa? Alcuni economisti denunciano anche che così ci potrebbero essere “anche problemi per la tenuta dei salari (subito segnalati dai sindacati), il potere di acquisto delle famiglie e l’andamento dei consumi (cosa che allarma tutte le organizzazioni del commercio). E ci sarebbe anche un serio impatto anche sui risparmi e sui costi di mutui e prestiti”. L’andamento dell’inflazione “desta preoccupazione non solo per le conseguenze economiche ma anche per quelle sociali” ha spiegato ieri il direttore centrale per le statistiche sociali e il welfare dell’Istat Cristina Freguja. (Continua a leggere dopo la foto)
L’impatto dell’inflazione alle stelle è infatti “più ampio per le famiglie più povere”. Stando alle cifre diffuse ieri dall’Istat l’ulteriore fiammata dell’inflazione è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici, a cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%, ed in particolare a quelli della componente regolamentata, che passa da +41,9% a +93,5%, ed in misura minore ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +22 a +23,1%), dei beni alimentari, sia lavorati (da +2 a +2,4%) sia non lavorati (da +3,6 a +5,4%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3 a +3,5%). (Continua a leggere dopo la foto)
“La composizione del paniere 2022 reso noto ieri dall’Istat non solo tiene conto dell’evoluzione delle abitudini di spesa ma anche delle novità normative a partire dal Covid. Dalla lista circa 1.800 prodotti utilizzati per calcolare l’indice escono così compact disk e hover-board ed entrano saturimetro, psicoterapia individuale, test sierologico, molecolare e rapido per il Covid-19, il poke take away e la friggitrice ad aria. Tra i prodotti che rappresentano consumi consolidati entrano nel paniere, tra gli altri, il pane di altre farine, il gas di città ed il gas naturale venduto sul mercato libero, gli occhiali da lettura senza prescrizione e le mazzancolle. Ovviamente non poteva mancare la “sedia da pc”, uno dei prodotti più gettonati nell’era dello smartworking”.
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