Nonostante l’odissea trascorsa: click day, esposizione dei dati sensibili, sito in tilt, finto hackeraggio, la storia dei bonus dei 600 euro non finisce. Soprattutto per coloro i quali questi soldi, promessi ormai da tanto, troppo tempo, ancora non li hanno ricevuti.
Mentre il governo volta pagina con il mese di marzo e si mette al lavoro per le mosse del mese d’aprile, che dovrebbero prevedere l’introduzione del reddito di emergenza e l’innalzamento del bonus a 800 euro, ben 40 mila richieste di lavoratori autonomi e partite IVA rimangono scoperte. Così quei tanto attesi e assolutamente necessari 600 euro non vengono addebitati nemmeno arrivati a questo punto. L’Adepp, associazione che riunisce 20 Enti previdenziale, fornisce i numeri al governo e lancia l’allarme: “Le casse di previdenza private hanno ricevuto 454.541 domande, di queste 413.455 sono ammesse al pagamento. 48 milioni di euro è la cifra che manca per poter soddisfare tutte le richieste.