x

x

Vai al contenuto

Il volto truce della dittatura cinese. La polizia carica i manifestanti

Pubblicato il 25/05/2020 11:30

“Huffingtonpost.it” racconta il clima turbolento delle manifestazioni avvenute a Hong Kong contro la legge sulla sicurezza nazionale. Gas lacrimogeni e 150 arresti, numero che sembrerebbe maggiore se considerato invece quanto dichiarato dai giornali locali. A quanto pare “gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno caricato, usato spray urticanti, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere le migliaia di persone scese in strada a protestare “senza autorizzazione” nelle zone di Causeway Bay e di Wan Chai. 

Attraverso un comunicato le forze dell’ordine dichiarano: “La polizia non chiude gli occhi davanti ad atti illegali e violenti e ammonisce di astenersi da qualsiasi minaccia alla pubblica sicurezza e alla pace pubblica”. “Secondo la polizia alcuni negozi di Causeway Bay, zona di shopping, sarebbero stati oggetto di vandalismo, con le vetrine spaccate a mattonate”. 

La legge sulle sicurezza nazionale, causa scatenante delle proteste, in esame al Congresso del popolo di Pechino, è accusata di infliggere un colpo letale all’autonomia dell’ex colonia. 

Il leader delle proteste di Hong Kong, Joshua Wong, lancia un appello al nostro governo dichiarando: “Spero che l’Italia possa ridurre la sua partecipazione al progetto della Via della Seta”. L’attivista si aspetta inoltre che l’UE intervenga attraverso l’approvazione di una legge simile al Magnitsky Act, “che imponga sanzioni alla Cina e inserisca clausole legate al rispetto dei diritti umani a Hong Kong”.

Secondo l’attivista la Cina sta apertamente violando e riscrivendo le regole stabilite da un trattato internazionale su Hong Kong, garanzia legalmente vincolante che promette il rispetto di autonomia e libertà.