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Il Pd di Elly di diverso non ha nulla

Pubblicato il 12/04/2024 10:53 - Aggiornato il 12/04/2024 10:54

Dunque alla fine a Bari è scoppiato il finimondo. Alla faccia dei cortei e delle facce da gnorri che facevano i dirigenti, tanto quelli locali quanto quelli nazionali. La figuraccia è colossale e ora mi verrebbe da dire: embé, non la rifate un’altra bella manifestazione? Una di quelle con i soliti attori non protagonisti dell’antimafia, le solite facce d’angelo con la puzza sotto il naso, quelli che sanno tutto loro e che loro sono diversi dagli altri. Una di quelle dove magari ci scappa un’altra verità di incontri con famigli di boss mafiosi.

La presunta diversità del Pd – che accusava il direttore del tg1 di usare la clava contro di loro o che lo colpevolizzava di una stramba par condicio delle inchieste non applicata – si infrange su inchieste pesanti che stanno coinvolgendo pezzi importanti del partito. A Bari come a Torino. Ora – domandiamo nuovamente – aveva torto Piantedosi, ministro dell’Interno che dalle parti di Repubblica etichettavano come questurino per disprezzarne il lavoro? Non credo, tanto più che il Viminale ha messo sotto tutela l’amministrazione per il bene collettivo.

E domando ancora: hanno torto i magistrati, quei magistrati che il Pd difende dalle angherie del governo? No, i magistrati stanno facendo il loro lavoro e il tempo (speriamo non lungo) ci dirà se il lavoro degli inquirenti sarà sostenuto dalle prove. Perché noi, a differenza di lor signori, non ci abbattiamo contro gli indagati perché abbiamo già visto alcuni errori clamorosi commessi in nome dell’antimafia. Il tema che poniamo è soprattutto di natura politica.

1) È davvero insopportabile questa presunzione dei sinistri “diversi dagli altri”, “migliori dagli altri”; dove “gli altri” sono i loro avversari, dal centrodestra al movimento Cinquestelle che torna sulle posizioni originali e cioè basta una inchiesta per decretare la “morte politica” degli avversari. Però si sa, sono sempre stati così.

2) È altrettanto insopportabile l’uso strumentale che talune associazioni fanno della lotta alla mafia: ormai sembra una “ragione sociale” per mandare avanti la baracca e non una lotta civile aperta a tutti (aspetto ancora una risposta da don Ciotti sul caso di Marco Sorbara, ex consigliere regionale della Valle d’Aosta, a cui hanno rovinato la vita con un’accusa di concorso in associazione mafioso poi infondata: Libera si era costituita parte civile e nonostante la sentenza di assoluzione si ostinava a seguire i ricorsi della procura e non ha mai chiesto nemmeno scusa! Don Ciotti abbia il coraggio di riabilitare pubblicamente questa persona e quelli che come lui sono stati ingiustamente rovinati dal circuito procure/giornaliste).

3) Il vero peccato di queste inchieste è l’aver portato a galla un sistema di controllo delle città o dei territori dove non si consente più alcuno spazio alla crescita del dissenso: Decaro o Emiliano hanno commesso questo errore di presunzione. (E il centrodestra non ha avuto la forza di costruire una alternativa robusta.)
Pertanto il Partito democratico della “diversa” Schlein di “diverso” non ha proprio nulla. Se ne faccia una ragione.