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‘I banchi? Li vogliamo in 23 giorni’. Azzolina e Arcuri meglio di Stanlio & Ollio

Pubblicato il 23/07/2020 14:31 - Aggiornato il 23/07/2020 17:20

Generalmente ‘Chi dorme… non piglia pesci’, in questo caso ‘chi dorme prende pesci, in faccia, a suon di critiche’.

L’accoppiata Arcuri-Azzolina non perde tempo per generare caos e polemiche. Per consentire alla scuola di ripartire in sicurezza, hanno indetto un bando per la produzione delle postazioni ‘dinamiche’ proposte dal ministro dell’Istruzione.

La scadenza del bando, prevista per il 30 luglio, avrebbe portato alla firma dei contratti il 7 agosto. A partire da questa data sarebbe partito il conto alla rovescia per compiere un’impresa tanto impossibile da considerarsi assurda. “23 giorni compresi tutti i festivi per produrre 3,7 milioni di banchi monoposto e dotati di rotelle”. Parliamo dunque di numero mastodontico in tempi record.

Una produzione di questa portata non sarebbe nemmeno lontanamente possibile in 23 giorni, “sarebbero necessari almeno 5 anni”, riferiscono in una nota Assuficio di Federlegno e Assodidattica. Questo a dimostrazione di quanto siano incapaci e completamente sdradicati dalla realtà coloro i quali si stanno occupando di far ripartire le scuole. L’istruzione nelle mani di chi sa solo compiere continuamente gaffe.

La pretesa che venga compiuta una “missione impossibile” ha provocato le critiche di tutti: dei fornitori, “dell’opposizione e perfino della maggioranza al Governo”, riferisce il Giornale. Del resto, pensare di poter fare una richiesta del genere “produzione e consegna dei nuovi banchi in ogni angolo di Italia entro gli inizi di settembre” è assurdo.

A detta di alcuni, quello dell’Arcuri sarebbe un problema di “delirio di onnipotenza”, le cui brutte figure sono forzatamente rimediate. Solitamente la ministra prova a riformulare i concetti già espressi per cercare di rimediare al pasticcio, ma il pasticcio resta e sarà quello che i nostri ragazzi pagheranno.