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Ghali, il POST buonista è un boomerang: i commenti degli utenti sono durissimi. Ramadan e Mecca, cosa gli scrivono

Pubblicato il 09/04/2024 15:00
Ghali

Stanno facendo il giro del web le foto di Ghali, noto cantante nato in Italia da genitori di origini tunisine, mentre prega durante un pellegrinaggio alla Mecca in occasione della fine del Ramadan. “Il Ramadan”, aveva scritto all’inizio del mese di digiuno, “è il momento giusto per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta la gente che in questo Paese ha dimostrato di saper stare dalla parte giusta e grazie alla quale non mi sono mai sentito solo”. La foto ha subito provocato reazioni contrastanti e i media non hanno fatto che alimentarle. LaStampa, ad esempio, ha ripreso la foto di Ghali e l’ha rilanciata in un post per omaggiarlo con una sua citazione. L’operazione, però, si è rivelata un boomerang, almeno a leggere i commenti sottostanti. (Continua a leggere dopo il post)
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Uno dei primi commenti che appare e che ha raccolto centinaia di like è questo: “A me sembra che Ghali usi la sua visibilità mediatica per tirare bombe in mondovisione e promuovere polemiche che durano settimane: altro che creare ponti. Anche questa immagine, questa esibizione sui giornali della religione socialmente più totalitaria e intollerante tra le grandi del pianeta, è un modo per attaccare la laicità della nostra società e la visione paritaria delle donne e dei non eterosessuali che è (almeno teoricamente…) nostra, ma non dell’Islam praticante”. Il riferimento alla recente polemica sempre con Ghali protagonista a Sanremo, quando il cantante ha sfruttato la vetrina del festival per lanciare messaggi pro Palestina contro Israele. “Potrebbe restare con tanti suoi simili, non ci mancherà”, commenta un altro. Sul profilo personale del cantante, da cui è presa la foto, si legge: “Perchè non restarci per un periodo un po’ più prolungato? comprenderesti alcune lievissime contraddizioni di questi contesti che ora ti sfuggono”. (Continua a leggere dopo il post)

E ancora un altro utente: “Fortunatamente in Italia siamo un paese laico e libero dove nessuno ti perseguita per idee, orientamento sessuale o religione. Visto che si ritiene un artista che cuce, una parolina su come il mondo pacifico che ritiene suo tratta chi non rispetta le leggi del Corano potrebbe anche dirla”. Scrive invece Davide Ferro: “Ghali non sa che è proibito avere i tatuaggi nella religione islamica? Il rapper non sa che non si può effettuare il Ramadan con i tatuaggi? Apoteosi dell’ipocrisia”. Attacca un altro utente: “Lui, esperto di geopolitica e storia delle religioni, ha tanto da insegnare, altroché! (povero mondo del web: affidarsi alle confuse congetture di un disperato che parla a vanvera è pura miseria culturale)”. E infine, chi sottolinea il cortocircuito: “Vaga, voi lettori di La Stampa così pieni di cuoricini e arcobaleni. Avete chiesto a Ghali quando pensa di organizzare una parata del pride alla Mecca? Perché mi pare che siate un po’ tanto confusi…”. E sul profilo del cantante si legge anche di peggio, ma evitiamo di riprenderlo…

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