La crisi energetica sta mordendo alle caviglie ogni cittadino italiano. E se da una parte tutti chiedono uno sconto sui carburanti, dall’altra si guarda alla bolletta energetica e si chiede per quale motivo l’Italia non sfrutti il proprio gas. Ma quanto ne abbiamo? E perché non lo utilizziamo? Come spiega Il Tempo, “l’Italia ha un potenziale minerario importante, molto più di quanto si possa credere. Secondo alcune stime, infatti, nel sottosuolo della Penisola ci sarebbero almeno tra i 90 e 120 miliardi di metri cubi di gas ancora da estrarre: una quantità di risorse tutt’altro che trascurabile, la quale, se sfruttata, potrebbe fare la differenza per il nostro Paese, soprattutto in un momento critico come quello attuale”. (Continua a leggere dopo la foto)
E invece, ad oggi, – come ha denunciato la trasmissione di Rete4 «Fuori dal coro» – noi utilizziamo appena il 6% di gas di nostra produzione, importandone il 94% da Nazione straniere. “Il motivo di questa anomalia è semplice e allo stesso tempo sconcertante: le piattaforme estrattive italiane sono quasi tutte ferme. Su 1.298 punti pronti per l’estrazione di gas, infatti, ben 752 sono inattivi, con il risultato che, come dimostrano i dati del 2021, in Italia negli ultimi 12 mesi sono stati estratti meno di 3 miliardi e mezzo di metri cubi di gas, esattamente un decimo (30 miliardi di metri cubi) di quanto se ne potrebbe estrarre se le nostre piattaforme lavorassero tutte a pieno regime”. (Continua a leggere dopo la foto)
E ancora: “Basti pensare che il picco di produzione nazionale, registrato nel 1994, è stato di 21 miliardi di metri cubi di gas, sette volte tanto rispetto allo scorso anno. E questo solo considerando i giacimenti già scoperti e non conteggiando dunque quelli ancora da trovare, il cui numero è impossibile da ipotizzare per il semplice fatto che le ricerche, anch’ esse, sono completamente ferme da anni. Si è ipotizzato, ad esempio, che nel solo Alto Adriatico ci siano oltre 50 miliardi di metri cubi di metano di facile estrazione ancora da trovare”. Restando però ai giacimenti già noti, è forse il caso di fare alcuni esempi concreti, al fine capire meglio quanto l’Italia sottoutilizzi la propria capacità estrattiva. (Continua a leggere dopo la foto)
“Nel solo Mar Adriatico, in generale, negli ultimi anni le estrazioni sono quasi tutte ferme: se nel 2000 in questa porzione di mare venivano raccolti oltre 17 miliardi di metri cubi di gas, oggi ne vengono estratti appena 800 milioni, ovvero il 95% in meno. Le ragioni di questo grave sottoutilizzo delle risorse italiane sono molteplici: se da una parte in gioco ci sono complessi equilibri geopolitici da rispettare, dall’altra è indubbio che certa demagogia green nostrana – incapace di mettere in piedi una seppur minima strategia a medio termine in tema di energia – ha giocato un ruolo decisivo nel rendere il nostro Paese quasi del tutto dipendente da importazioni estere. Il gas «italiano» ci costerebbe 5 centesimi di euro a metro cubo e che quello estero, invece, lo paghiamo, in media, 70 centesimi”.
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