x

x

Vai al contenuto

Finalmente la decisione sulle mascherine! E la montagna partorisce il topolino

Pubblicato il 31/08/2020 10:51 - Aggiornato il 31/08/2020 11:03

Alla buon’ ora! Avevamo sperato nel rinnovo dell’edilizia scolastica, eravamo proiettati all’idea che gli arredi delle aule sarebbero stati ultra moderni e soprattutto eravamo sicuri del fatto che sarebbero stati conformi per la preservazione della salute anatomica dei ragazzi- di certo non avevamo immaginato che dopo tutto questo tempo la situazione si sarebbe presentata ancora così caotica e confusa e invece…

E invece tutto è ancora in alto mare. L’unico aspetto -quantomeno per ora- che si può dire superato è quello dell’utilizzo delle mascherine. Finalmente ci sono riusciti. Il governo è riuscito dopo sei mesi a partorire almeno una decisione, complice il fatto che siano stati costretti perchè oramai non c’è più tempo? Ci sono volute riunioni su riunioni e un vasto team di esperti per stabilire che le mascherine, quando i ragazzi sono seduti ai banchi, possono essere abbassate. “Gli alunni devono indossarne una, anche di stoffa, quando entrano ed escono, quando vanno in bagno, per arrivare in mensa e anche nell’intervallo. Per gli insegnanti invece viene prescritto l’utilizzo di mascherine chirurgiche o trasparenti come quelle dei non udenti”.

È possibile, riferisce il Corriere della Sera, che questi dispositivi non siano disponibili per il 14 settembre. Chissà, questa potrebbe essere l’occasione -unica e speciale- che il commissario straordinario Domenico Arcuri ci sorprenda in positivo -anche se tutte le vicende straordinarie legate a questa figura non lasciano molta speranza.

Per quanto riguarda il resto, a causa dei problemi di numeri, viene abbandonata l’idea dei tamponi a tappeto, troppo complessa per essere ideata e concretizzata da questo governo. Il presidente dei presidi, Antonello Giannelli, interviene chiedendo che almeno sia prevista un’ autocertificazione, in cui i genitori dichiarano che il figlio non ha avuto contatti con contagiati. Un grande quesito insoluto è quello dei “lavoratori fragili”. “In Veneto sono già arrivate centinaia di domande di docenti e personale Ata che chiedono l’esonero dalle lezioni in presenza a causa di malattie ed età avanzata. Il team di esperti ha dimenticato di considerare che “quasi la metà dei docenti ha più di 55 anni”.