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“Ennesima strage di lavoratori”. Centrale di Bargi, perché è esplosa e chi sono le vittime. Le condizioni dei feriti (VIDEO)

Pubblicato il 10/04/2024 11:42 - Aggiornato il 10/04/2024 11:44

Oggi è il giorno in cui si mischiano il dolore e le polemiche, mentre proseguono le ricerche dei quattro dispersi della terribile esplosione che ha devastato la centrale idroelettrica di Bargi, nell’Appennino bolognese. Purtroppo le speranze di trovare qualcuno ancora in vita sono poche. E intanto ci si chiede come, in una delle centrali più importanti e strategiche d’Italia, sia stato possibile il verificarsi di una simile tragedia. Per ora le ipotesi più accreditate per lo scoppio della turbina che ha causato l’allagamento dei piani sotterranei sono un errore di montaggio o di manutenzione, ma anche l’utilizzo di materiali scadenti. Fondamentale sarà ascoltare la testimonianza dei tre operai superstiti, che hanno parlato di “uno strano rumore” che ha preceduto un grande boato. L’esplosione è avvenuta all’ottavo piano interrato, a circa 40 metri di profondità, e ha provocato l’allagamento del livello inferiore. (continua dopo la foto)

Il lavoro dei soccorritori è reso difficile dal fumo che ha invaso i locali e dall’acqua che ha invaso il nono piano interrato della struttura. Le tre vittime sinora accertate dell’incidente sono state identificate. Sono Pavel Petronel Tanase, 45 anni, di Settimo Torinese. Mario Pisano, ex dipendente Enel di 73 anni, di Taranto, e Francesco Sinagra, 36 anni, di Messina. Francesco si era sposato nel naggio dell’anno scorso e lascia una bambina di due anni. Pavel, di origini rumene, lascia la moglie e due figli gemelli di 14 anni. Altri cinque loro colleghi sono ricoverati negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa. Quattro come detto i dispersi di cui non si hanno notizie. Fra i feriti, il più grave è in pericolo di vita ed è stato ricoverato in prognosi riservata al centro grandi ustionati dell’Ospedale Bufalini di Cesena. Gravi, ma non in pericolo di vita, altri due, mentre in quinto è per fortuna ferito solo a una mano. (continua dopo il video)

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Intanto il Sindacato di Base Cub ha rilasciato un duro comunicato in cui si pone l’accento sulle condizioni di scarsa sicurezza in cui si trovano a operare troppi lavoratori. Anche se non è ancora chiara la dinamica dei fatti, ha scritto il Cub, “come sindacato non possiamo esimerci dal ribadire con forza la necessità di introdurre misure draconiane a livello legislativo in materia di sicurezza sul lavoro”. Il comunicato sottolinea poi come “ancora una volta un caso in cui la manutenzione affidata a ditte esterne è al centro di quella che al momento possiamo definire una tragedia, ma di cui attendiamo l’accertamento delle cause”.

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