La lotta al Covid prima di tutto, con notevole impiego di tempo e risorse. Tutto il resto, per il governo Draghi, può invece aspettare. Compresa la sicurezza pubblica, come testimoniato dagli ultimi episodi di cronaca che hanno sottolineato, ancora una volta, il pericolo derivante dal fenomeno delle cosiddette “baby gang”, bande criminali composte da giovanissimi e che agiscono con determinazione, nella certezza che la giovane età sia sufficiente a evitare guai seri con la legge. Casi simili da Milano a Bari, passando per Lodi, mentre le forze dell’ordine sono costrette a trascorrere le giornate controllando i Green pass invece che presidiando le strade.
Come raccontato da Milano Today, nel capoluogo lombardo tre ragazzini tutti in età compresa tra i 16 e i 19 anni, italiani di origini magrebine, sono stati denunciati nelle scorse ore per aver rapinato due 14enni, accerchiati e poi minacciati. Le vittime hanno trovato però il coraggio di allertare le forze dell’ordine e aiutarle nel riconoscimento dei responsabili, che nel frattempo si erano spostati in una piazza non distante. Per due dei responsabili è così scattata la denuncia, mentre un terzo (già destinatario di tre diversi provvedimenti) è finito in carcere.
Allarme baby gang anche a Bari, dove la madre di un ragazzo di 17 anni ha scritto sulla bacheca Facebook del sindaco Antonio Decaro per raccontare le violenze subite dal figlio: a Bari Vecchia, nel cuore della movida cittadina, il giovane era stato colpito con dei calci in testa da un gruppo di adolescenti, incitati da alcuni ragazzi più grandi. Il tutto dopo che, come raccontato dal Corriere del Mezzogiorno, già nei giorni precedenti erano stati denunciati episodi analoghi, uno dei quali aveva visto un giovane finire in ospedale con il setto nasale rotto, dopo aver subito un’aggressione.
Sempre nelle scorse ore, un altro episodio di violenza è andato in scena a Lodi: al termine di una partita di calcetto animata da qualche contrasto rude e qualche parola di troppo, un giovane è stato preso a cinghiate e colpito in faccia con una pietra da tre minorenni, con i quali aveva giocato fino a pochi minuti prima. Il ragazzo non sapeva che i suoi avversari erano membri di una temuta baby gang già segnalata per aggressioni e rapine ai coetanei
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