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“E’ colpa della Bce”. Attacco di Bankitalia alle politiche europee. Cosa ha detto Panetta

Pubblicato il 18/01/2024 13:37

E’ sempre sorprendente quando un’istituzione di solito abbastanza allineata prende posizione in modo così diretto contro le politiche dell’Unione europea. E della Bce in particolare. Ma il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta stavolta è stato chiaro. “Il motivo principale del rallentamento dell’economia europea e italiana”, ha affermato durante il suo intervento all’Abi, “è la restrizione monetaria. Non solo in Europa ma a livello globale. Questa è una delle rare fasi in cui le banche centrali restringono le condizioni monetarie con effetto sulla domanda lobale molto forte”. L’Italia, ha sottolineato il governatore, è riuscita a racimolare qualche decimale di crescita. Ma è un avanzamento stentato, come per il resto d’Europa. Panetta ha poi spiegato che “c’è una spinta dai consumi e questo è positivo grazie alla tenuta dell’occupazione”. (continua dopo la foto)

Andrebbe però sottolineato come questo dato sia dovuto, più che alla propensione alla spesa, all’aumento dei prezzi. Mentre i settori trainanti sono quelli del Turismo (in aumento quello dall’estero), dei servizi ricreativi e culturali e della ristorazione. Per il prossimo futuro, Panetta ha spiegato che “prevediamo che il 2023 si sia chiuso con una crescita del Pil fra lo 0,6 e lo 0,7. Anche nel 2024 sarà sotto l’1%, per poi passare all’1% nel 2025”. Non sono dati entusiasmanti, in ogni caso. E sugli anni a venire pesa la difficile situazione internazionale, con le guerre in corso e le tensioni soprattutto nel Mar Rosso. Che potrebbero portare a un ulteriore rincaro dei prezzi, specialmente nel settore energetico. “Al momento non vediamo un impatto macro”, la considerazione di Panetta. “ma non possiamo escluderlo”. (continua dopo la foto)

Sull’inflazione, infine, la visione del governatore di Bankitalia è molto ottimista. “L’inflazione è sotto controllo”, afferma infatti Panetta. “E’ tornata sotto il 2% e si prevede che rimanga in media sotto questa soglia nel prossimo triennio”. Situazione internazionale permettendo. “Io sono convinto che la disinflazione in atto sia forte”, ha continuato il governatore. “Ma non mi lancio in previsioni sul taglio dei tassi alla Bce perché non ho informazioni”. Sta di fatto che i prezzi, per le tasche degli italiani, rappresentano un peso notevole. Perché gli aumenti degli scorsi anni sono ormai diventati strutturali. Mentre gli stipendi sono di poco superiori a quelli di 20 anni fa.