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“Durante questi due anni molte cose sono state dette sul Sars-Covid19 e su…”

Pubblicato il 02/10/2021 21:09 - Aggiornato il 07/12/2022 18:45

Mauro Rango. Ippocrate.org

Durante questi due anni molte cose sono state dette sul Sars-Covid19 e su come arginare la malattia ma davvero poche e spesso improprie sono state spese sulla terapia per curarla. 

Sono stati spesi fiumi di inchiostro su tutti i sistemi messi in atto per arginarne la diffusione: lockdown, mascherine, distanziamento, gel disinfettante.

E naturalmente appena sono stati approvati, seppure in via emergenziale, i vaccini, sono stati dipinti mediaticamente come l’unica possibilità di salvezza da questa pandemia.

Noi di IppocrateOrg vorremmo portare a conoscenza di tutti la possibilità concreta ed efficace di guarire dalla malattia attraverso un protocollo terapeutico che in questi due anni ci ha consentito di curare oltre 60mila persone, lavorando come volontari giorno e notte per assisterli a domicilio per evitare il ricovero ospedaliero e dando assistenza continua fino a completa guarigione.

Le indicazioni ministeriali inspiegabilmente sono tuttora “paracetamolo e vigile attesa” mentre noi sappiamo che l’intervento tempestivo, in presenza di soggetti con criticità evidenti (età avanzata, diabete, ipertensione, obesità…) riesce ad evitare il ricovero e consente una completa remissione della malattia in tempi rapidi e senza conseguenze.

Oltre ai medici italiani ci sono medici all’estero che hanno intrapreso la stessa strada, conoscono l’importanza delle cure e le portano avanti con altrettanta determinazione e dedizione. Con essi ci siamo incontrati, per il primo Summit mondiale sulle Terapie Precoci a Roma per un confronto di esperienze e per mettere a punto protocolli condivisi.

La tutela del paziente è fondamentale: i medici di IppocrateOrg hanno rischiato personalmente discostandosi dal protocollo ministeriale.

È infatti cosa nota che il medico che segue il protocollo non risponde personalmente delle eventuali complicazioni del paziente, mentre se si agisce discostandosene, cioè curandoli, si rischia personalmente: ma eravamo e siamo talmente sicuri della bontà di queste terapie che ciascuno di noi si è preso il rischio pur di tutelare i malati e aiutarli a guarire.

Abbiamo agito in scienza e coscienza e siamo a totale disposizione per spiegare in cosa consistono le cure. Sull’ivermectina, ad esempio, è stato detto tanto ma non tutto: ad esempio qualcuno ripete ossessivamente che si tratta di un farmaco veterinario utilizzato sui cavalli. E’ vero che si usa in veterinaria. Come si usano in veterinaria gli stessi antibiotici e cortisoni utilizzati per l’uomo.

Si omette sempre di dire l’informazione fondamentale: che l’Ivermectina è stata usata, ad oggi, nel mondo su più di 100 milioni di persone per parassitori o malattie virali, senza particolari effetti collaterali.

Inoltre esistono molti studi sull’azione dell’Ivermectinain vitro, come antivirale:

Il primo studio, col quale è avvenuta la scoperta dell’azione antivirale dell’Ivermectina in vitro è ad opera di Eloise Mastrangelo del CNR di Milano (scoperta che le è valsa un premio internazionale, vedi in internet).

Riguardo, invece, agli studi in vivo sono state raccolte le esperienze mondiali di cui riferivamo sopra.

In questo sito si possono trovare le meta analisi, in tempo reale, in vivo, a livello mondiale dell’ivermectina e sua efficacia su Covid: https://ivmmeta.com/

Oltre all’Ivermectina, i farmaci utilizzati per le terapie precoci di prima e seconda fase, si possono leggere sul sito dell’associazione alla voce Approccio Terapeutico

Invitiamo quindi a considerare che le cure per il covid, che di per sé è una malattia pericolosa solo per alcune categorie di persone e non per tutta la popolazione largamente intesa (ad esempio non è ritenuto rilevante il suo impatto sulla popolazione pediatrica), esistono e hanno un costo sostenibile. 

Partendo da questo presupposto si può arrivare a un diverso punto di vista rispetto a quanto enunciato dal Ministro della Sanità qualche mese fa mentre contestualmente alla vigile attesa annunciava l’acquisto di milioni di dosi di vaccino, cioè che quella era, a suo avviso, l’unica possibilità di salvezza per la popolazione da questa malattia.

L’informazione completa e il dato reale dovrebbero evidenziare che non è davvero l’unica soluzione, che esistono le cure e che la scelta di cosa assumere dovrebbe essere sempre in capo alle singole persone, individui vanno seguiti e curati individualmente prendendosi cura di loro e tutelandone la libertà di scelta terapeutica.

Individui che hanno il diritto a una informazione completa ed esaustiva, senza omissioni e senza la pressione mediatica che attualmente sta rendendo impossibile un sereno confronto scientifico per il bene della popolazione e una scelta autonoma per la propria salute, diritto che andrebbe tutelato ad ogni costo.

Il principio fondante della professione medica è Primum non nocere. Quindi con grande precauzione bisogna evitare tutto ciò che può nuocere all’organismo ed agire nella sua tutela.

Infine, un discorso a parte va fatto riguardo ai bambini.1. I bambini non si ammalano MAI gravemente di Covid (abbiamo trattato qualche migliaio di casi e nessun episodio grave o ospedalizzazione). Se si sente di un caso singolo ospedalizzato è SEMPRE perché c’è già una grave patologia sottostante (conosciuta o latente).2. I bambini hanno reazioni avverse da vaccino (in taluni casi la morte) dunque non viene soddisfatto il principio cardine della somministrazione di un farmaco: rapporto rischio/beneficio3. Se il resto della popolazione è vaccinato (soprattutto i soggetti fragili) i bambini non mettono a repentaglio la vita altrui perché i giovani sani e i soggetti fragili vaccinati evitano il decesso.4. Ultima considerazione ma non meno importante, in caso di emergenza è dovere delle autorità salvaguardare le generazioni future. Questo non viene fatto utilizzando un farmaco di cui non si conoscono gli effetti avversi a medio e lungo termine

Pertanto IppocrateOrg è fermamente convinto che la vaccinazione ai bambini possano produrre solo danni di breve periodo e lasciare una incognita sul medio e lungo periodo.