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“Dati mai visti finora”, il prof. Frajese rivela l’indicibile verità sul vaiolo delle scimmie

Pubblicato il 06/08/2022 17:16

Giornali e televisioni si concentrano sempre di più sul cosiddetto Monkeypox Virus, ovvero il vaiolo delle scimmie. L’allerta su una possibile nuova pandemia prende sempre più concretezza, usando i media come cassa di risonanza. Ma un simile allarmismo ha delle reali fondamenta o, più semplicemente, si tratta dell’ennesima strategia del terrore per far ripiombare il mondo in uno stato di controllo generalizzato? Lo studio recentemente pubblicato dalla rivista scientifica The New England Journal of Medicine, dati alla mano, getta nuova luce sull’infezione che spaventa l’Europa.
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La ricerca pubblicata sul prestigioso NEJM, consultabile integralmente a questo link, è stata condotta da un’equipe internazionale di medici su un campione di casi analizzati in 16 paesi tra aprile e giugno 2022. Dai dati dello studio emergono alcune specifiche caratteristiche degli infetti sottoposti allo studio, che delineano un quadro totalmente inedito, che sembra smentire la narrazione mainstream sulla diffusione dell’infezione.
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Secondo lo studio del The New England Journal of Medicine, la trasmissione del vaiolo delle scimmie colpisce soggetti di circa 38 anni, in maggioranza bianchi e per il 98% gay o bisessuali. Il principale mezzo del contagio, ben il 95% dei casi, avverrebbe attraverso l’attività sessuale. Evidenziando in maniera specifica modalità e caratteristiche infettive del virus, le conclusioni della ricerca sembrano escludere una possibile diffusione pandemica in quanto ristretta a determinate dinamiche di contagio.
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Il prof. Giovanni Frajese ha spiegato lo studio ai microfoni di Radio Radio, coadiuvato da gli altri ospiti. “La scienza poi alla fine sembra che non passa attraverso il filtro economico o politico o ideologico, ma non è così. Perché questa informazione non l’avete trovata pubblicata da nessuna parte (sui giornali ndr), però è uscita ed è molto rilevante. I dati dimostrano che una grande parte della popolazione di questo virus monkeypox non se ne deve preoccupare più di tanto”. Dov’è l’emergenza dunque? Il video dell’intervento qui sotto.