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Ecco come il governo prova a nascondere gli effetti collaterali del vaccino

Pubblicato il 29/09/2021 07:38 - Aggiornato il 29/09/2021 10:03

Perché in Italia la Farmacovigilanza non funziona e i dati sembrano tutti “sballati”? E, guarda caso, quelli che ci sono, sono tutti a favore di una certa narrazione sul Covid e sui vaccini anti-Covid? Una risposta molto plausibile l’ha data La Verità, riportando le parole che il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha pronunciato in Aula dopo lacune interrogazioni: “La sospetta reazione avversa alla vaccinazione viene segnalata quando sussiste un ragionevole sospetto che gli eventi siano correlati, e sia necessario effettuare approfondimenti”. Ma non era obbligatorio segnalare la reazione sempre e comunque? Se lo chiede il quotidiano diretto da Belpietro, e tutti gli italiani insieme a loro. Ma non è tutto. (Continua a leggere dopo la foto)

Qui è in atto un vero e proprio tentativo di nascondere gli effetti collaterali, ed è ragionevole pensare che questa azione sia la conseguenza, anche, dall’enorme impatto che ha avuto il gruppo Facebook DANNI COLLATERALI che ogni giorno registra nuovi iscritti e nuove testimonianze di eventi avversi. Tutte le reazioni devono essere segnalata, al contrario di quello che dice Costa. Sarà poi l’Agenzia a valutare una possibile correlazione tra evento avverso e vaccinazione. Così facendo, invece, il governo taglia il problema alla radice. Meno segnalazioni si permettono di far arrivare, più saranno i dati a favore del vaccino. E quindi secondo il sottosegretario Costa per segnalare reazioni avverse al siero serve il “ragionevole sospetto” che siano dovute all’iniezione. Una limitazione di cui non c’è però traccia nei decreti. Il responso spetta all’Aifa, questo deve essere chiaro. (Continua a leggere dopo la foto)

Il decreto dell’8 aprile 2003 riferito alle specialità medicinali in questo è netto: “Vanno comunque segnalate tutte le sospette reazioni avverse osservate, gravi, non gravi, attese e inattese da tutti i vaccini e da farmaci posti sotto monitoraggio intensivo e inclusi in elenchi pubblicati periodicamente dal ministero della Salute”. Ma si sa che con questa scusa del Covid la Costituzione è divenuta carta straccia. Cosa c’entra questo decreto, e quelli della deontologia medica relativa a questa materia, con le parole sconcertanti di Costa? (Continua a leggere dopo la foto)

Sembra quasi che attraverso l’eccesso di “ragionevolezza” si invitino i sanitari a non segnalare, o comunque a segnalare meno, alterando così i dati e il monitoraggio. Sempre stando agli ultimi rapporti Aifa, infatti, è emerso che le segnalazioni da parte dei medici sono drasticamente diminuite. La maggior parte sono tutte arrivate dai cittadini stessi. E ora abbiamo capito perché…

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