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“Così si rischia il disastro totale”: Paragone bastona Draghi e l’Ue, il duro attacco

Pubblicato il 06/09/2022 12:58

Un’Europa che ha finito per rendere l’Italia più debole, anno dopo anno, e dalla quale sarebbe meglio allontanarsi il prima possibile, seguendo l’esempio del Regno Unito. Gianluigi Paragone ha ribadito ancora una volta il programma di Italexit durante un’intervista rilasciata a Informazione Cattolica, nel corso della quale il senatore ha anche affrontato il tema delle imminenti elezioni politiche. Con il dito sempre puntato contro l’Ue e le sue storture: “A me sembra fantapolitica restare in un sistema che ha impoverito progressivamente gli italiani e ha causato danni gravissimi a quasi tutti i settori della vita pubblica. Il numero di persone che vivono in condizioni di povertà in Italia è più che raddoppiato”.

“Con questa devastante crisi energetica – ha spiegato Paragone – dovuta in parte alle sanzioni alla Russia, ma soprattutto alla speculazione sui quei mercati che tanto piacciono ai neoliberisti, rischiamo un disastro sociale senza precedenti. E abbiamo poche possibilità di difenderci perché abbiamo ceduto la nostra sovranità monetaria e politica. L’aumento insensato, fino a 10 volte in un anno, del prezzo del gas e dell’energia elettrica è un dramma per le famiglie e porta alla chiusura di molte aziende”.

“Bisogna cambiare politiche – ha aggiunto Paragone – Draghi potrebbe farlo ma non gli interessa, e insieme ai partiti che lo appoggiano propone soluzioni surreali, come ridurre l’uso dei riscaldamenti o dei condizionatori, o qualche temporaneo bonus insufficiente e saltuario. Ma le soluzioni ci sarebbero, come la tassazione dei profitti delle aziende che lucrano sulla speculazione, che comunque dovrebbero tornare in mano allo Stato. I privati vogliono profitti, lo Stato invece potrebbe usarli per calmierare i prezzi. Poi, via le sanzioni alla Russia visto che danneggiano solo noi europei. È evidente però che da parte di Draghi e del suo governo non c’è alcuna volontà di salvare cittadini e imprese”.

Paragone si è soffermato infine su Mario Draghi e la sua figura: “Ritengo che la definizione del presidente Cossiga rimanga la più azzeccata per definire Draghi, ‘un vile affarista’. Che non ha a cuore il destino degli italiani e da quando è al governo non fa altro che svendere pezzi della nostra economia ai suoi amici delle multinazionali. Non daremo appoggio a nessun governo, perché tutti i grandi partiti sui temi per noi fondamentali dicono le stesse cose e servono gli stessi padroni”.

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