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“Ci mettono il bavaglio sul Covid”. La rabbia dei medici della California: “Con la nuova legge, addio libertà”

Pubblicato il 30/12/2022 13:46

Basta guardarsi in giro, dentro e fuori i confini del nostro Paese, per capire quanto ancora siamo lontani dal vincere la battaglia per il pieno ritorno alla vita di sempre, con le nostre libertà e i nostri diritti finalmente difesi e non più calpestati con ogni pretesto possibile. In Italia, virologi e santoni della medicina sono già tornati alla carica, approfittando dell’emergenza Covid riesplosa in Cina: “Preparatevi ad altri sacrifici”. All’estero, le cose non vanno meglio. Anzi: in California, a partire dal prossimo gennaio 2023, entrerà in vigore la legge 2098, che di fatto impedirà ai medici di fornire ai propri pazienti prescrizioni o suggerimenti sul Covid che siano in contrasto con quanto stabilito dalle autorità sanitarie. Non sarà più dunque, possibile, per legge, agire secondo coscienza. (Continua a leggere dopo la foto)

Come spiegato da Byoblu, la legge è stata approvata dall’Assemblea legislativa dello Stato lo scorso 30 settembre, a seguito di un iter iniziato 14 febbraio del 2022 su iniziativa di tre membri dell’Assemblea appartenenti al Partito democratico. Nel testo si precisa che “costituisce una condotta non professionale per un medico e un chirurgo diffondere disinformazione relativa alla COVID-19, comprese informazioni false o fuorvianti riguardanti la natura e i rischi del virus, la sua prevenzione e il suo trattamento; e lo sviluppo, la sicurezza e l’efficacia dei vaccini COVID-19”. (Continua a leggere dopo la foto)

Se pensate che già così il testo sia inquietante, approfondendo un po’ le cose peggiorano ulteriormente. Per “disinformazione”, infatti, si intende “falsa informazione che contraddice il consenso scientifico contemporaneo”. Un passaggio che ha scatenato la rabbia di tanti medici californiani, che non intendono rinunciare alla propria indipendenza e all’autonomia del giudizio. Tra questi Jay Bhattacharya, professore di medicina alla Stanford University. (Continua a leggere dopo la foto)

“Questo genere di campagna mette il governo nel ruolo di sopprimere il legittimo dibattito sulla salute pubblica. Mettono il dito sulla bilancia – ha spiegato il medico – L’idea è di creare l’illusione di un consenso riguardo ai lockdown, un consenso che di fatto non esiste. Io credo sia molto pericolosa l’idea che, riguardo alla scienza, possa esistere un monopolio della verità”.

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