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“Chi cerca l’indipendenza di Taiwan sarà liquidato”. La Cina attacca Biden, confermata l’alleanza con la Russia

Pubblicato il 07/03/2024 15:34

E’ una Cina più decisa quella che emerge dall’Assemblea Nazionale del Popolo che si è tenuto a Pechino. Xi Jinping ha confermato la sua linea di accentramento dei poteri, mentre le parole più significative, soprattutto dal punto di vista occidentale, sono arrivate dal Ministro degli Esteri Wang Yi. Che in un suo intervento, durante un briefing a margine del Congresso, ha attaccato il Presidente americano Biden ed esaltato l’alleanza con la Russia. Non esattamente una buona notizia per l’Occidente, ma niente di diverso da ciò che ci si aspettava. A parte la programmazione economica e le novità strutturali, era ovviamente la politica estera cinese il tema più atteso. La situazione internazionale sempre più complessa e preoccupante vede Pechino come “spettatore attivo” di ciò che sta accadendo. Tranne a Taiwan, dove i cinesi sono coinvolti in prima persona. (continua dopo la foto)

E su Taiwan non c’è stata alcuna apertura, anzi. “Chi cerca l’indipendenza di Taiwan sarà liquidato”, è la netta affermazione dei vertici di Pechino. I cinesi non usano mai un linguaggio troppo diretto. Questo lo sappiamo. E anche in questa occasione ci hanno girato un po’ intorno per non entrare in conflitto diretto con gli americani. Ma si sa che l’obiettivo di Xi Jinping è di unificare tutti i territori che, secondo la visione delle autorità, appartengono al Paese. Compresa Taiwan. E se le parole sono nette, ma non troppo dirette, le azioni sul campo – anche militari – rivelano come i cinesi non siano disposti a fare concessioni. A loro volta le forze occidentali di Usa, Francia e Australia sono impegnate in un’operazione militare nei pressi di Taiwan insieme alle Filippine. Fasi di studio in attesa di capire come evolverà la situazione, potenzialmente molto pericolosa. (continua dopo la foto)

Per quanto riguarda i rapporti con Putin, Wang Yi è stato chiaro. E anche qui, il fronte aperto è motivo di preoccupazione per l’Occidente. “Cina e Russia hanno forgiato un nuovo modello di relazioni internazionali nel periodo della Guerra Fredda”, ha detto il Ministro degli Esteri cinese. “Mantenerlo è strategico da entrambe le parti”. Queste parole, unite alle recriminazioni per le politiche americane, segnano un nuovo passo verso una possibile alleanza fra Mosca e Pechino. Come conferma il sostegno dichiarato da Wang Yi per “una conferenza di pace con Russia e Ucraina”. Un’idea che non piace né agli Usa né ai loro alleati. Le dichiarazioni dei vertici istituzionali americani e dell’Unione Europea vanno in tutt’altra direzione, e considerano l’appoggio militare a Kiev un punto irrinunciabile della loro agenda. Con tutti i rischi che ne derivano. E una Cina sempre più vicina a Putin non è certo un motivo di tranquillità per i Paesi della Nato.