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Censura e punizioni in arrivo per il farmacista che mostra i tamponi e denuncia: “Il 92% è vaccinato”

Pubblicato il 28/12/2021 14:10

Vi avevamo raccontato attraverso le pagine del Paragone del video, diventato subito virale, di un medico viareggino di nome Giovanni Bergamini che, dalla farmacia Calandra, mostrava l’esito dei tamponi effettuati sui pazienti che si erano rivolti alla struttura. Un lungo elenco che recitava “Positivo con due dosi, positivo con tre dosi, positivo con una dose” e via dicendo, a sottolineare come purtroppo non fosse bastata l’inoculazione del vaccino a proteggere i diretti interessati dal Covid. Con un bilancio finale a dir poco allarmante: il 92% dei positivi avrebbe infatti ricevuto almeno due dosi, se non tre. Un filmato che continua a far discutere.

Non appena la clip ha iniziato a circolare in rete, infatti, subito si è mossa la macchina istituzionale per tentare di gettare acqua sul fuoco, stroncando sul nascere le polemiche. Ad attivarsi per prima è stata la stessa Asl Toscana nord ovest che ha segnalato la vicenda sia all’ordine dei farmacisti che alla Regione. Il tutto mentre esperti e virologi iniziavano a tuonare contro il farmacista, accusato di diffondere false informazioni e trattato alla stregua di un pericoloso “no vax”.

Il rischio è che a breve, dunque, venga preso un provvedimento nei confronti del medico. Che, evidentemente spiazzato dal caos successivo alla messa in rete del filmato, ha preferito rimuovere nel frattempo il video. La conferma di come, nell’Italia di Mario Draghi e dei suoi fidi virologi-santoni, qualsiasi azione non conforme alla direttive dall’alto sia ormai passibile di censura e punizione. Non manca però chi ha difeso Bergamini, chiedendosi come mai la clip abbia suscitato tanto clamore.

Nessun commento, nessuna accusa ai vaccini, nessuna teoria complottista. L’uomo “si è limitato a mostrare l’esito dei tamponi effettuati sotto Natale”, come specificato da più utenti. Eppure è bastato questo per far subito scattare la repressione, che ha portato alla rimozione del filmato incriminato. Una reazione a dir poco violenta, di fronte alla testimonianza di un professionista che tentava semplicemente di fotografare la situazione nella sua zona. E che rischia ora di pagare un prezzo alto per aver fatto sentire la sua voce.

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