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“Venti minuti di terrore”. Il calciatore si accascia in campo. Decisivo il soccorso di una mamma

Pubblicato il 20/02/2023 20:12

Tragedia, fortunatamente, solo sfiorata a Ribolla. Il piccolo campo del paese in provincia di Grosseto ospitava Ribolla-Suvereto, partita valida per il campionato di Seconda categoria. Quando il calciatore del Suvereto Alessandro Mori, 27enne, si è accasciato a terra privo di sensi, colto da arresto cardiaco, era solo il 13’ del primo tempo. Alcuni, interminabili, attimi di panico, pianto e disperazione in campo e negli spalti, magari ripensando alla maledizione che pare aver colpito il calcio (e non solo), sino a che Beatrice Passaglia, madre di Alessio, compagno di squadra di Alessandro Mori, non ha agito con prontezza di spirito e fare professionale. La donna, infatti, è infermiera professionale e ha immediatamente compreso la gravità dell’accaduto, fiondandosi in campo e dirigendo i soccorsi: due altre persone, il presidente del Suvereto Calcio, Roberto Daiqui, e l’allenatore del Ribolla, Filippo Galeotti, in accordo con le sue istruzioni, hanno dunque effettuato un primo massaggio cardiaco, mentre lei ha praticato la respirazione bocca a bocca. Sono serviti ben 20 minuti a rianimare il giovane Alessandro. Altrettanto decisivo è stato l’uso del defibrillatore che era in dotazione al campo. Roberto Daiqui, Filippo Galeotti e, naturalmente, la stessa Beatrice Passaglia, sono gli eroi della domenica, e non certo per un goal o una giocata. Quando ha capito di aver salvato una vita, la donna ha anche scherzato col ragazzo, dicendogli che lo aveva risvegliato con un bacio, “ come nelle favole”. “Mi sono resa conto di quanto fatto solo al termine dell’intervento”, ha raccontato l’infermiera a Toscanamedianews. (Continua a leggere dopo la foto)
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E ancora: “Credo di aver fatto solamente il mio dovere, anche se da ieri sono stata travolta dai ringraziamenti. Quelli però che mi porterò sempre con me sono quel grazie signora che mi ha rivolto Alessandro”. Nel frattempo, era giunto sul campo l’elicottero del 118, il Pegaso, che ha trasferito il ragazzo a Grosseto, ma che sarebbe stato assolutamente inutile senza il primo intervento e senza la presenza di un defibrillatore. “Augurando al ragazzo una veloce e completa ripresa, esprimo gratitudine a chi prontamente lo ha soccorso in attesa dell’arrivo di ambulanza e Pegaso – ha commentato Jessica Pasquini, sindaco di Suvereto – e ringrazio in particolare Beatrice Passaglia, preziosa infermiera del nostro distretto Asl di Suvereto, che non ha indugiato ed è intervenuta, con la solita disponibilità e senso del dovere che quotidianamente mostra verso tutti i cittadini”. Adesso Alessandro Mori è ricoverato all’ospedale di Grosseto, in terapia sub intensiva. Fortunatamente stiamo raccontando una storia a lieto fine, ma occorre, ancora una volta, sottolineare come, soprattutto tra giovani e sportivi in salute, come Alessandro Mori, si riscontri qualcosa di assolutamente anomalo. Troppi “malori improvvisi” e arresti cardiaci si susseguono e ci domandiamo sino a quando la comunità scientifica deciderà di ignorare l’allarmante casistica. (Continua a leggere dopo la foto)

È il caso, che giunge dal Brasile, di un altro calciatore, un portiere di appena 21 anni: Jian Kayo Gomes Soares è stato trovato senza vita all’interno della sua abitazione. Il portiere, che alla fine dello scorso anno era stato promosso nella squadra professionistica dell’Ituano e che era cresciuto nella gloriosa squadra del San Paolo, era sparito da alcuni giorni, al punto che parenti e amici, preoccupati, sono andati a cercarlo sino a ritrovarne il corpo esanime. Proprio in queste ore viene effettuata l’autopsia che permetterà di sciogliere tutti i dubbi sulle cause del decesso.

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