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Bloccato il “bonus casa”. Il governo si arrende alla burocrazia

Pubblicato il 29/09/2020 10:53

Siamo alle solite, la burocrazia in Italia blocca anche quel minimo pensato per incentivare. Il provvedimento è diventato operativo dallo scorso 1° luglio, ma sono pochissimi i soggetti che ne hanno fatto richiesta. Il super bonus 110% sulle ristrutturazioni più che un agevolazione sembra un percorso ad ostacoli fatto apposta per minimizzarne il numero delle rischieste. Per inoltrare la domanda servono 36 documenti, che diventano 38 nel caso in cui il richiedente non sia l’unico beneficiario. Una giungla di documenti e allegati in cui è troppo facile smarrirsi. 

“La mole di documenti da presentare per ottenere l’agevolazione è tale da mettere in crisi anche il consulente più preparato”, si legge tra le colnne di Libero, da cui riprendiamo la notizia. La scorsa settimana sulla Gazzetta Ufficiale erano attesi i testi dei nuovi decreti attuativi messi a punto dal ministero dello Sviluppo economico e quello dell’Economia che avrebbero dovuto schiarire il processo, ma “non sono stati pubblicati”. 

Il Sole 24 Ore aveva indicato come causa della mancata pubblicazione la bollinatura della Corte dei Conti, la quale avrebbe sì registrato i decreti, ma messo in Stand by con la richiesta di “chiarire alcuni passaggi troppo intricati. Serviva snellire i testi per renderli più facilemente applicabili.” Il dicastero guidato da Stefano Patuanelli non ha perso tempo per puntualizzare o meglio smentire quanto dichiarato dal giornale: “I decreti sono stati registrati dalla Corte dei Conti e sono in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”, peccato però che le stesse fonti non abbiano avuto tanta premura nell’indicare “quanto tempo servirà per vedere finalmente i testi”. 

Menomale che proprio con questi incentivi e superbonus il governo di “Promettopoli” pensava di far ripartire l’Italia. Altro che ripartenza, hanno soffocato la situazione già stagna con una coperta di cemento armato.