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Autovelox e netturbini ‘vigili urbani’, arriva la stangata nascosta

Pubblicato il 08/09/2020 10:35 - Aggiornato il 08/09/2020 14:50

Con l’approvazione del testo al Senato all’interno del dl Semplificazione vengono introdotte importanti riforme nel codice della strada. Le novità previste sarebbero volte a sviluppare un ambiente stradale più bike friendly e a dare maggiore tutela a ciclisti e pedoni. 

Si tratterebbe di una vera e propria miniriforma che introduce la possibilità per le amministrazioni di installare autovelox anche nelle strade urbane di quartiere e nei piccoli centri; cosa finora vietata e che rappresenta dunque un’eclatante novità. L’autorizzazione delle nuove postazioni sarano guidate dalle analisi, che svolgerannno preventivamente i Prefetti, sugli incidenti avvenuti nel territorio e le loro cause.

Fondamentale sarà quindi il rispetto degli automobilisti, “è oramai provato che gli autovelox sono stati spesso utilizzati dai comuni al solo scopo di incrementare le proprie casse, posizionandoli in modo nascosto o ingannevole in modo da elevare il maggior numero di contravvenzioni, senza alcun effetto benefico sul fronte della sicurezza stradale”, afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi. 

Altra importante novità è che i netturbini avranno potere di sanzione per violazioni che ostacolano l’espletamento delle loro attività. Per esempio, se si parcheggia davanti a un cassonetto dell’immondizia anche il netturbino, e non solo il vigile, potrà fare la multa. 

La riforma aggiunge anche per la figura dei controllori degli autous potere di sanzione, i quali dovranno occuparsi di regolare la sosta, la fermata e anche la cirolazione “sulle corsie e strade dove transitano i veicoli adebiti al servizio di linea”. 

In generale il sindaco avrà potere di affidare il potere sanzionatorio anche ai dipendenti comunali o alle società (pubbliche o private) che gestiscono le strisce blu. Potranno dunque firmare multe se l’auto mal parcheggiata occupi “uno spazio minimo indispensabile a compiere le manovre necessarie” ma solo “nell’ambito delle aree oggetto dell’affidamento o a pagamento”. 

Per la tutela dei ciclisti viene introdotta la “strada urbana ciclabile”, una strada a unica carreggiata con banchine pavimentate e marciapiedi e limite di velocità non superiore ai 30 km/h. Un ulteriore elemento che dovrebbe favorire una migliore e più protetta circolazione per i ciclisti è il “doppiosenso ciclabile” su quelle strade cittadine dove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h.

Alla fin fine queste nuove introduzioni nel loro insieme genereranno una pioggia a strascico di multe. Altro non sarà che un modo che i comuni utilizzeranno per sanare i propri bilanci in un momento come questo in cui i bilanci piangono. Una specie di tassazione nascosta che peserà sulle spalle dei cittadini.

Se volete sapere cosa significa quando l’Europa dice che “servono più rigore e più tagli” vuol dire anche che i cittadini pagheranno più multe.