Una parola che ha iniziato a circolare in questi giorni, sottovalutata da molte testate che non hanno riscontrato alcun rischio nell’idea di un nuovo “euro digitale”. Una forma diversa di moneta sulla quale la Banca Centrale Europea continua a ragionare in realtà da tempo e che, nelle intenzioni, dovrebbe finire per affiancarsi al contante e togliere campo alla criptovalute. L’idea piace parecchio, guarda caso, a quella stessa sinistra italiana che negli ultimi mesi è stata la prima tifosa degli obblighi e delle restrizioni a danno dei cittadini. E ha sollevato già, però, diverse perplessità, con alcuni analisti che hanno paventato già il rischio di nuove e più stringenti forme di controllo proprio legate all’utilizzo della nuova valuta virtuale. (Continua a leggere dopo la foto)
Come funzionerebbe, di preciso, questa nuova moneta? “Sarebbe un mezzo di pagamento digitale sicuro, facile da usare e a basso costo come oggi il contante. Potrebbe essere utilizzato gratuitamente per le operazioni di pagamento essenziali in tutta l’area dell’euro” ha spiegato la Bce. Precisando: “In un mondo in cui i cittadini ricorrono sempre più ai pagamenti elettronici e in cui il mercato dei pagamenti digitali continua a crescere, un euro digitale offrirebbe a tutti – famiglie e imprese, piccole e grandi – un’ulteriore soluzione di pagamento in moneta di banca centrale”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Agli esercizi commerciali e alle piccole imprese un euro digitale fornirebbe un’altra modalità per ricevere pagamenti dalla clientela. Inoltre un euro digitale potrebbe rendere disponibili funzionalità avanzate, come il pagamento automatizzato o l’applicazione di una qualche forma di identità digitale” si legge ancora nell’analisi della Banca centrale europea. Che ha poi toccato il punto dolente: il controllo sui cittadini. (Continua a leggere dopo la foto)
Sulla tracciabilità la Bce ha provato a rassicurare: “L’Eurosistema non ha alcun interesse a raccogliere dati sui pagamenti dei singoli utenti, tracciare le abitudini di pagamento o rendere noti questi dati a enti e istituzioni pubbliche”. Timori sul futuro di questa moneta digitale, che potrebbe anche essere ancorata a un sistema di crediti sociali e finanziari, sono stati già avanzati. Ma dopo il Green pass, anche la moneta elettronica sembra già entrata nella lista di cose che piacciono tanto alla sinistra.
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