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Altro che modello Italia: da Conte a Draghi, il fallimento della gestione Covid

Pubblicato il 27/03/2021 08:47

Ci hanno raccontato a lungo, soprattutto durante la prima fase della pandemia, che l’Italia era diventata di colpo un modello da imitare, lodata dall’opinione pubblica estera per il coraggio e la rapidità delle sue scelte, pur dolorose. Una retorica che è stata smontata passo dopo passo col passare dei mesi, di fronte agli errori marchiani del governo Conte prima e Draghi poi. Con tanto di stroncatura netta che oggi arriva dalle pagine dell’agenzia di stampa americana Bloomberg, che chi ha messo in fondo alla graduatoria dei luoghi dove l’emergenza Covid-19 viene gestita nella maniera più efficace.

Altro che modello Italia: da Conte a Draghi, il fallimento della gestione Covid

Nella classifica, che raggruppa 53 diverse nazioni, l’Italia occupa infatti soltanto il 40° posto, a riprova di quanto anche il giudizio della stampa estera sia tutt’altro che benevolo nei confronti degli ultimi due governi e delle loro scelte. Piuttosto che un esempio da imitare, siamo diventati insomma un pessimo modello dal quale prendere le distanze: 994 casi di Covid su 100 mila abitanti registrati mediamente in un mese, un tasso di mortalità dell’1,6%, una politica di contrasto al virus che continua a mostrarsi stentata.

Altro che modello Italia: da Conte a Draghi, il fallimento della gestione Covid

Più in alto di noi in classifica ci sono, per esempio, Nigeria, Perù, Portogallo, Pakistan. In cima, secondo la rivista americana, c’è invece la Nuova Zelanda. Ma non è soltanto Bloomberg, in queste ore, a tirarci le orecchie. I dati raccolti dall’istituto Johns Hopkins University registrano infatti una copertura vaccinale insufficiente, pari soltanto al 6,7% della popolazione. Nulla in confronto al 54,1 % di Israele, in cima alla classifica della resilienza. “L’Italia affonda 11 posizioni mentre il paese ha chiuso negozi, ristoranti e scuole per combattere una nuova ondata. Il suo governo sta pianificando una chiusura totale per Pasqua”.

Nelle analisi dei dati, ecco arrivare poi un severo giudizio sulle politiche dei Paesi del Vecchio Continente, eccezion fatta per quel Regno Unito che una volta fuori dall’Ue ha potuto agire rapidamente e in autonomia e sta per lasciarsi già alle spalle l’incubo Covid-19. “Stanno pagando il prezzo per un lancio caotico di vaccini, con 9 dei 10 cali più significativi di marzo, e con città come Parigi bloccate di nuovo. La metà della popolazione israeliana di 9 milioni di persone ha ricevuto due dosi di un vaccino Covid e la vita di coloro che sono stati vaccinati si sta normalizzando rapidamente”.

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