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Alitalia, i lavoratori di Linate annunciano lo sciopero: “A rischio 500 posti”

Pubblicato il 07/08/2020 15:55

Uno sciopero generale della durata di 24 ore del trasporto aereo fissato per il 25 settembre 2020. Per dire no alla produzione di centinaia di esuberi. A organizzare la protesta sono stati i lavoratori di Linate riuniti sotto la sigla del Cub, la Confederazione Unitaria di Base, che ha puntato il dito contro Alitalia e la sua decisione di fare autoproduzione per quanto riguarda i servizi di handling nell’aeroporto lombardo, il terzo per dimensioni della Regione.

Alitalia, i lavoratori di Linate annunciano lo sciopero: "A rischio 500 posti"

Tanti i posti di lavoro che rischiano improvvisamente di saldare, in un momento già particolarmente delicato a causa della crisi economica che si è abbattuta per tutto il Paese. Entrando nel merito della vicenda, oggetto del contendere sono i cosiddetti servizi di handling, insieme di attività svolte all’interno degli aeroporti e inerente  l’assistenza a terra degli aeromobili e delle persone trasportate: dall’imbarco e lo sbarco dei passeggeri e delle merci passando per la sistemazione degli aeromobili e via dicendo. Alitalia ha deciso, nello scalo di Linate, di fare autoproduzione in questo settore e rivolgersi a stagionali e lavoratori precari, mettendo così a repentaglio circa 500 posti di lavoro.

Alitalia, i lavoratori di Linate annunciano lo sciopero: "A rischio 500 posti"

Da qui la protesta del Cub, che denuncia: “È sotto gli occhi di tutti la situazione di Alitalia, che da anni riceve finanziamenti pubblici, tutti regolarmente sperperati dai vari manager che si sono succeduti. Ma che alla vigilia della sua nazionalizzazione, con un altro forte intervento economico pubblico, il nuovo gruppo dirigente di Alitalia favorisca la creazione di esuberi in Airport handling, per sostituirlo con precari, questo ci sembra scandaloso”.

Alitalia, i lavoratori di Linate annunciano lo sciopero: "A rischio 500 posti"

La Confederazione ha così invitato tutti i lavoratori del trasporto aereo ad aderire allo sciopero di 24 ore previsto per il 25 settembre, data che si preannuncia infuocata per la mobilità aerea. Nel mirino i 3 miliardi che il decreto Rilancio ha stanziato per la ripartenza di Alitalia, soldi che dovrebbero aiutare la compagnia di bandiera a rialzare la testa e che però, evidentemente, non serviranno a tutelare l’occupazione e i salari dei lavoratori. L’ennesima ingiustizia in una storia infinita, per la quale il lieto fine non sembra al momento nemmeno ipotizzabile.

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