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Al bar “Hub Vaccinale”: cocktail di vaccini e prese in giro. La sconcertante testimonianza

Pubblicato il 09/12/2021 19:09

Siamo a Trento, dove nei giorni scorsi il direttore generale dell’Azienda sanitaria trentina Antonio Ferro aveva spiegato il perché dietro la “maratona vaccinale” prevista dal 4 all’8 dicembre in tutto il Trentino e anche perché di tutti vaccini si è deciso di utilizzare esclusivamente quello Moderna. Prima di questa decisione, tuttavia, c’è chi ha dovuti fare un ‘mix’ di sieri e non solo. Luca, un cittadino trentino, ha denunciato a “Dillo al Trentino”, rubrica del Giornale Trentino, la sua assurda esperienza.

«L’altra mattina leggo la dichiarazione del dottor Ferro che cita testualmente: “per le terze dosi sarà somministrata mezza dose di Moderna” e continua con “soprattutto per chi ha ricevuto Pfizer si tratta di una vaccinazione eterologa che dà una risposta immunitaria più alta e con una durata maggiore. Pfizer preferiamo usarlo per le prime dosi”. “Io – continua Luca – sono uno dei “fortunati” che la settimana scorsa quando l’Azienda sanitaria ha aperto la prenotazione per le dosi booster agli over 40, è riuscito ad effettuare subito la prenotazione”. “La scorsa settimana al momento della prenotazione della dose booster il sito dell’ Apss indirizzava subito la scelta verso Moderna o verso Pfizer per chi in passato aveva ricevuto l’uno o l’altro vaccino, quindi arrivato all’hub il medico che mi ha ricevuto ha letto i tre moduli da me compilati e ha ribadito che siccome ero già stato vaccinato con Moderna, mi avrebbero inoculato mezza dose dello stesso vaccino, quindi dovevo accomodarmi nella fila di sinistra dove mi avrebbero vaccinato con Moderna”. E qui arriva la parte sconcertante: “Arrivato il mio turno l’infermiera usciva dalla sua postazione con una piccola borsa frigo chiedendo a me e alla persona che attendeva dopo di me di avere un attimo di pazienza perché doveva andare a prendere altre dosi di vaccino. Dopo circa 20 minuti arriva un’altra infermiera la quale ci chiede «L’è lo stess per voi fare el Pfizer?». Io rispondo di getto che dovrebbe dirmelo lei se è lo stesso, io di mestiere non faccio il medico”. “Dopo un momento di imbarazzo e di silenzio dell’infermiera” scrive Luca “si alza dalla sedia il medico che mi aveva ricevuto all’accettazione e ci viene incontro dicendo «se podo scegliere, Pfizer a vita!». Dopo un momento di titubanza mia e dell’altra persona che stava attendendo la mezza dose di Moderna, lo stesso medico ci ha fatto capire che non c’era altra scelta in quel momento, e che comunque non avremmo avuto nessun tipo di problema, così abbiamo accettato di ricevere la dose di Pfizer in sostituzione”.

Poi, durante l’attesa per i moduli, un’altra ‘sorpresa’: “Un altro medico presente in accettazione si alza dalla sedia perché aveva ricevuto una telefonata e, mentre conversava al telefono camminando avanti e indietro, comunicava al suo interlocutore che «i deve far fora le dosi di Pfizer perché l’è in scadenza». Vi lascio immaginare lo sguardo che ci siamo scambiati io e l’altro signore che stava attendendo con me da ormai un’ora di ricevere questo benedetto vaccino”. !L’altra mattina mentre leggevo le dichiarazioni del Dottor Ferro mi sono sentito veramente preso in giro, della serie cornuto e mazziato, e la mia fiducia nelle istituzioni e nella comunità scientifica ha iniziato a vacillare” scrive Luca, costernato. “Prima, mentre prenoto e mentre faccio l’accettazione, mi dite che avendo ricevuto Moderna dovevo proseguire con lo stesso vaccino. Poi, mentre attendo di essere vaccinato, mi chiedete se è lo stesso se cambia il farmaco, mi somministrate un altro vaccino, e infine devo anche leggere che vaccinarsi con Moderna, che mi è stato negato perché Pfizer era in scadenza ed andava consumato, è meglio perché si tratta di una vaccinazione eterologa che dà una risposta immunitaria più alta e con una durata maggiore”. “Caro dottor Ferro” conclude Luca “non prendete in giro le persone in questo modo, perché così facendo rischiate di instillare dubbi in chi vi ha dato fiducia e di dare ulteriore fiato a quella platea di persone che manifesta tutti i sabati. Ho una bimba di 5 anni e non vedevo l’ora che arrivasse il vaccino anche per lei” rivendica Luca “ora sinceramente non so cosa pensare”.