Mentre l’Italia di Mario Draghi resta isolata nelle sue posizioni, sempre meno condivise dagli stessi scienziati che fino a qualche mese fa difendevano a spada tratta le scelte del governo, il mondo si prepara a lasciarsi alle spalle l’emergenza Covid. A partire dal 1 febbraio, la Danimarca ha infatti deciso di dire addio all’obbligo di indossare le mascherine e di esibire il Green pass, dando il via libera allo stesso tempo ai grandi eventi e alla discoteche, che potranno tornare a lavorare a pieno regime.
Una decisione accompagnata da una scelta formale del governo danese, quella di eliminare la classificazione del Covid come “malattia socialmente critica”, un passaggio che era stato necessario prima di adottare le misure anti-virus degli scorsi mesi. Le mascherine andranno indossate soltanto negli ospedali, mentre per i cittadini non sarà più necessario mostrare prove di un’avvenuta vaccinazione per avere accesso a una vita normale (obbligo che resterà invece valido per chi provene da oltre i confini).
“Non so dire se sarà un definitivo addio alle restrizioni. Non sappiamo cosa accadrà in autunno e se avremo a che fare con una nuova variante” è stato il chiarimento della prima ministra Mette Frederiksen. Come spiegato dal Corriere della Sera, ai cittadini è stato comunque rivolto un invito a sottoporsi regolarmente a dei test per sorvegliare l’andamento dei contagi sul territorio.
La Danimarca è un Paese che nelle ultime settimane continua a far registrare un forte aumento dei contagi, con un ritmo di circa 40-50 mila nuovi positivi scoperti ogni giorno, ma gli ospedali stanno reggendo bene, a conferma di come la variante Omicron del virus sia meno pericolosa per la salute. Sulla scia di quanto deciso dai danesi, anche la Finlandia si prepara a sua volta a dire addio alle restrizioni anti-Covid: l’esecutivo ha infatti invitato i cittadini a pazientare ancora qualche giorno prima del progressivo ritorno alla normalità.
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