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“12ore al giorno in nero, ho chiesto e mi hanno cacciato”. Bellanova, come la sanatoria ha fallito

Pubblicato il 13/08/2020 17:48 - Aggiornato il 13/08/2020 18:02

Giusto per fare un nome a caso, Bellanova. Giusto per parlare di un provvedimento ‘fatto a caso’, la sua sanatoria. Giusto per dimostrarne la sua assoluota inutilità riportiamo la notizia che riprendiamo da Il Fatto Quotidiano. “Lavoravo in nero 12 ore al giorno e ho chiesto al mio capo di essere regolarizzato: mi ha cacciato”. Lui si chiama Amish (nome di fantasia), è indiano, ha 28 anni e laorava in un campo equestre. Con la norma sull’emersione “aveva intravisto la possibilità di un permesso di soggiorno, ma la speranza si è presto polverizzata. “

Antonio Mumolo di Avvocato di Strada Onlus, una realtà che da circa 20 anni offre assistenza legale a chi non ha una casa, spiega: “La misura ha funzionato per colf e badanti, non nelle piccole imprese. Perché dovrebbero fare un contratto a chi è molto meno costoso se privato di ogni diritto?” .

Anche i dati forniti dallo stesso ministero dell’Interno (aggiornati al 31 luglio) non sono rosei. “A circa due settimane dalla scadenza del 15 agosto, le richieste sono circa 70mila in meno rispetto ai calcoli del governo che, con questa mossa, sperava di strappare all’illegalità almeno 220mila irregolari”.

“Ci sono capitati casi di irregolari che si sono presentati da noi per chiedere aiuto dopo che i capi hanno negato loro il contratto, è uno schema comune purtroppo”, afferma Mumolo. Nella norma, inoltre, -proprio quasi come se fosse stato buttati lì a caso- oltre a non esserci alcun accenno a sanzioni per chi non proceda alla regolarizzazione, si fa uso della formula “possono” invece che “devono”.

Il problema non è solo unidirezionale. Gli stessi destinatari della sanatoria non sono incentivati ad agire, poiché “in tanti temono di uscire allo scoperto e di dover lasciare il Paese se la richiesta non va a buon fine”.

Bisogna considerare inoltre che tanti come Amish non conoscono i propri diritti e hanno cercato invano di studiare il decreto. “Posso denunciarlo (il capo) ai Carabinieri anche se sono un clandestino?”, chiede Amish ripetutamente ai suoi amici in Italia. Tra un turno di 12 ore e l’altro, ha cercato come migliaia di altri irregolari di studiarsi il decreto, per scoprire se ci fosse la possibilità di uscire dalla coltre di illegalità. “Avevo paura di chiedere al mio capo di regolarizzarmi. Infatti non soltanto mi ha detto di no, ma mi ha anche cacciato. Non voleva nemmeno darmi lo stipendio che mi spettava”.

Insomma, la Bellanova ha fatto centro.